martedì 1 settembre 2009

Un gioiello


Bisognerebbe amare .......



Amare follemente.......



Senza vedere ciò che si ama.....


Perché vedere è comprendere.......


E comprendere è disprezzare......

Guy de Maupassant (1850-1893) scrittore



Mammazan è diventata matta????


Quando stamattina mi è capitato tra le mani questo "gioiello", come recita il titolo del mio post, sono rimasta incantata.....



Come ho forse accennato faccio del volontariato presso una casa di riposo e le mansioni mie e delle mie colleghe, consistono nel selezionare l'usato (abiti, scarpe, borse, lenzuola, cambi di stagione e via dicendo) che ci viene portato da varie persone.....



Una parte, la migliore viene messa in vendita e il ricavato va alla casa di riposo, il resto viene inviato alle missioni sparse in tutto il mondo (richieste ci sono arrivate da Kabul, dal Madagascar, Cuba e via dicendo).....

Spesso ci rechiamo personalmente a ritirare l'usato direttamente a casa delle persone che si vogliono liberare di indumenti non più utilizzabili (cambio taglia o decesso dei loro cari), ma nel contempo desiderano essere certi del fatto che questi capi abbiano una buona destinazione....


E così quando stamattina mi sono capitati tra le mani 2 fazzoletti (il secondo lo devo ancora fotografare) mi sono soffermata ad osservarli e sono rimasta stupita per la bellezza del ricamo.

Ragazze.... io sono cresciuta a pane e Rakam, quando questo mensile era veramente un gioiello di giornale, e prima che diversi cambi di direzione lo stravolgessero completamente....



Non ho neanche perso tempo a stirare il fazzoletto e devo dire che la ripresa non è stata così semplice come credevo.......



Ma credo che i dettagli possano essere ammirati in tutta la loro bellezza.....



Siamo delle buone cuoche, spesso riusciamo a cucinare e decorare i nostri piatti in modo veramente ottimo e fantasioso.....



Ma cosa sono i nostri sforzi rispetto a questa perfezione, a questo ricamo in punta d'ago, a questi particolari così perfetti, vivi......



Occhi buoni??? Sì certo.....

Mi chiedo per quanto tempo lo siano rimasti considerando anche le fonti d'illuminazione....



Buona manualità ..... anche....



Ma diciamola tutta, neanche in mille anni di esercizio riusciremmo a creare questo capolavoro racchiuso in quattro angoli in 10 cm di larghezza ....sono andata a misurarli....



Il lino è sottilissimo, qualche piccolo buchino qua e là dovuta all'età del tessuto.....



Ma quanto tempo l'artista ha dedicato a ricamare questo gioiello di 40 cm di lato????



Per fortuna ho l'occhio esercitato per capire quando un ricamo è eccezionale come questo, altrimenti questa meraviglia avrebbe fatto una brutta fine .....



Qui sopra poi è stato eseguito anche un'applicazione per simulare il mare mosso.....



Mi perdonate se stavolta non c'è il solito dolcetto????



Sono certa al contrario che parecchie di voi saranno contente di ammirare questi punti minuti e perfetti.....



L'intrico del cordame.....



Oppure un mazzo di spighe......



Con una miriade di retini e di punti veramente infinita.....



Le foto non sono bellissime....per fortuna la nuova digitale in modalità macro mi ha facilitato le riprese anche se il fuoco è concentrato in una zona minima.....



Il metrino messo in alcune foto potrà rendere l'idea della dimensione delle scene rappresentate.....



All'inizio del post è possibile anche ammirare il bordo anch'esso minutamente ricamato.....



Fiori vari.....


Punto pieno imbottito ......



Ragazze ...ce l'avete fatta ad arrivare fin qui???



Mi auguro che abbiate apprezzato lo scherzetto che vi ho fatto stasera......



Ma domani, siatene certe.......


Mammzan il dolcetto o quello che è .......


Non ve lo farà mancare!!!!!


Un bacio a tutte!!!

21 commenti:

Mirtilla ha detto...

che splendore!!!
e che cura nei dettagli!!
sei una vera artista ;)

Anna Righeblu ha detto...

Un ricamo splendido, sotto la lente di un occhio esperto!!! Che meraviglia Grazia!
Quale mano gentile, e quali sentimenti l'avranno prodotto?

Un bellissimo post, complimenti!

marianna franchi ha detto...

Sono senza parole...un capolavoro se si pensa che è stato fatto tutto a mano!Chissà quanto tempo dedicato al ricamo...che cura per la precisione dei disegni...
Una volta ho provato ma non è stato facile, e poi il mio non era un disegno del genere!
Bel post!
Un abbraccio

Brad ha detto...

Io sbaliato e srivato un mesaggio giu.
Volevero dire che questa biancheria e bellisimo e fino.
Brad

Sabrine d'Aubergine ha detto...

Non c'è che dire: un autentico gioiello! Il ricamo riesce sempre ad incantarmi, penso - proprio come te - alle ore (tantissime) dedicate dalle done a questi lavori. A quanti pensieri ci sono, intrecciati tra quei fili... a quanti sospiri. Un universo femminile che non esiste più, che non rimpiango ma che rispetto. Vite di donne che forse non vorremmo essere, oggi. Ma che ci hanno lasciato anche tanta bellezza...come in questo caso. A presto

Anonimo ha detto...

CAPOLAVORO!!!
Hai fatto benone a fare questo post, hai reso felice i miei occhi sempre desiderosi di vedere quanto mani fatate posso creare...Grazia, credo che nessuno sia più in grado di fare tali meraviglie...un po' per la mancanza di manualità, di tempo e perchè si tende a fare cose più pratiche e utili...ma si perde il gusto di questi dipinti fatti a punta d'ago...e poi mi domando come si fa a privarsene???Mahhhhhhh!!!
Baci tesora
Grazie
Mariarita

Lidia Miglionico ha detto...

Gioiello????
è troppo riduttivo....è semplicemente splendido!!!
ciao gloriaaaaaaa

Mary ha detto...

Complimenti e che bravura , hai le mani veramente d'oro!

Giovanna ha detto...

E' un incanto! Io adoro gli oggetti d'antiquariato, i pizzi di Fiandra, questi ricami così belli.
E questo splendido lavoro, mano a mano che lo vedevo lo immaginavo su un paio di tavolini che ho a casa.
Grazie per averci fatto sognare.
Baci Giovanna

eli ha detto...

Mi chiedo chi ha potuto sbarazzarsi di un'opera d'arte simile?
Credo che oggi nessuno perderebbe più tempo a ricamare un fazzolettino...ma questo me lo immagino...lasciato cadere con nonchalance dalla bella, affinchè l'amato lo raccolga e possa finalmente dichiararsi.
Cose d'altri tempi.
Hai fatto benissimo a fotografarlo così nei dettagli e rederci partecipi di questo piccolo capolavoro

Marm ha detto...

Carissima, sono passata perchè volevo salvare la ricetta della mousse al cioccolato nello scrigno alla mandorla ed ho trovato questa meraviglia. Una volta tanto anche lo spirito ha bisogno di bellezza e ti devo veramente ringraziare del servizio fotografico perfetto.
Mi è sovvenuto subito un servizio pubblicato da Rakam (quando ancora questa rivista "non era stata stravolta dai continui cambi di direzione") in cui compariva uno splendido lenzuolo ricamato di metà '800 dal tema "I promessi sposi". Lo stile ed i punti impiegati in questo fazzoletto lo ricordano moltissimo. Quell'estate ebbi la fortuna di ammirare tutti i particolari del lenzuolo dal vivo perché la gentilissima Rosi Viaro del negozio V&V di Milano, dove allora si realizzavano i servizi fotografici per Rakam, me lo mostrò. I nostri commenti e le considerazioni furono esattamente come le tue: luce artificiale scarsa, lenti d'ingrandimento assenti... tanta perizia e amore per il bello producevano questi capolavori. Grazie, grazie ancora per avercene resao partecipi. Marm

Marm ha detto...

Scusa, seconda metà dell'800. Marm

Fra ha detto...

E' un capolavoro!
Un bacione e grazie per questo scherzetto meraviglioso
fra

Annalisa ha detto...

Una meraviglia che oggi è cosa rara vedere. Grazie per averla condivisa con noi.E pensare che io ho frequentato un istituto tecnico femminile ( che ahimè non c'è più) dove tra le varie comuni materie c'era anche, cucina, economia domestica, sartoria e ricamo...peccato che queste ultime però che venissero insegnate in modo barbaro tanto da farmele odiare.
Ciao. Lisa

Simo ha detto...

Che capolavoro!!!!!!!!!!!

Silvia - Magnolia Wedding Planner ha detto...

ciao bellissima!! come stai? spero bene! che belli questi fazzoletti...io impazzisco quando vedo ricami così perfetti e antichi.
chissà quanta storia avrebbero da raccontare

bacione
Silvia

marta ha detto...

mamamma mia.....
hai trovato un vero tesoro!
è piccolo capolavoro.

Antonella ha detto...

Stupendo , realizzato da una bravissima artista.
Peccato che abbiano deciso di metterlo via , per fortuna cara Mammazan che è capitato fra le tue mani.

Baci

Berty ha detto...

E' un vero incanto e le tue foto rendono magnificamente la perizia dell'artefice! Una vera artista che ha saputo creare una vera e propria fiaba... una fiaba d'amore... magari nuziale!
La simbologia delle scenette ai quattro lati è chiara e si legge davvero come in un racconto!
Le due colombe si guardano appogggiate su un delicato, magnifico tralcio fiorito che fa un tondo... Il cerchio simbolo della vita, dell'infinito lo si scorge già nei tessuti mediorientale del IV secolo...
Poi il leone, forte e coraggioso come l'amore, come chi lo difende a costo di tutto sembra ignorare (passare oltre?) un serpente la cui simbologia è chiara.
Poi il magnifico vascello, i cui dettagli incantano, indica le tempeste della vita, ma la nave è forte e il comandante prudente, nonostante il mare in burrasca si mantiene ben vicino alla costa, non è un faro ad aiutarlo, ma una torre di avvistamento... Si adatta maggiormente ad una fiaba vero? L'ampia bandiera sventola segnalando l'approdo.
E in fine la cornucopia, simbolo di abbondanza, dono degli dei, le spighe segno di fecondità e la frutta... Non la primavera che, con il suo tripudio di verde, indica una maturità in divenire, ma la fine di questo racconto, un lieto fine per la coppia di sposi che avrà letto la propria vita in questa splendida, delicata e preziosa trina!
Scusa la lungaggine ma non potevo che raccontare ciò che ho letto in queste tue foto!
Un abbraccio

Berty

Elena ha detto...

Ma davvero qualcuno si è disfatto di questo splendore??? Bellissimo e molto prezioso, spero lo conserverai con cura!!

Asa_Ashel ha detto...

E' semplicemente meraviglioso, l'interpretazione tecnica è di una raffinatezza straordinaria.
Mi occupo di ricamo, quello automatico, da vent'anni ormai, e sebbene le differenze con quello manuale non siano di poco conto hanno in comune una cosa fondamentale: si usa il filo come fosse un materiale che deve dare forma, spessore, dinamicità e plasticità al ricamo, non si usa semplicemente per riempire.
La mano che ha creato questo capolavoro è quello di una vera artista e se lo guardi bene tra i particolari ci puoi leggere i suoi pensieri, un racconto tra lei e noi rimasto appeso tramite un filo.