lunedì 30 giugno 2008

Dolce di ricotta con le ciliegie







E’ da sabato sera che la maledetta connessione (oggi è lunedì) non c’è più.

Quando ho visto che sulla schermata al posto di 3 ITA c'era scritto NO SERVICE, ho pensato che fosse una cosa passeggera.

E invece NO!!!!!!!!!!!

Come una cretina sono andata in giro per la casa col pc in mano e con lo spinotto penzolante per vedere se trovavo un punto nel quale potesse avere campo e sono finita sullo stendibiancheria sul balcone.

Allora qualcosa è successo: pensate sono riuscita a scaricare la posta e a rispondere a qualche e mail e mentre, battevo sui tasti, lo stendibiancheria ballava tutto.

In più sul balcone si era fulminata la lampadina per cui dovevo andare alla cieca.

Alla fine ho rinunciato per cui ho telefonato ad Alma la mia amica-cavia e le ho chiesto ospitalità per poter accedere ad internet, postare qualcosa ed eventualmente, in caso negativo cristonare un po’.

Ma neanche da lei è andata bene e ho lanciato un S.O.S. a Luca (quello che normalmente mi chiama MZ o Mammazan, e che io adoro) ed ora sono qui a casa sua usando la sua connessione.

Neanche le mail sono riuscita ad inviare perchè erano sotto la copertura della 3, così mi ha detto...

Ragazze un macello...

Volevo postare questo dolce perché magari qualcuna delle mie amiche ha ancora qualche ciliegia da far fuori, non che le ciliegie costituiscano un problema per lo smaltimento! normalmente!!

In caso contrario se le suddette non ci fossero ho pensato che poteva andare bene anche la marmellata di ciliegie.

Questo dolce è nato dalla necessità di “far fuori “ l’uva passa gigante che dovevo mettere nella torta di pere e mele e dimenticata in frigo, e da una vaschetta di ricotta che mi era rimasta sul groppone in quanto non avevo preparato il patè.




Nel caso leggesse questo post mi ricordi per favore il suo nome.

Poche chiacchiere oggi.



Tempo di preparazione: circa 30’

Costo: medio

Difficoltà:**

Ingredienti

320 gr di farina 00
1 bustina e 1/2 di lievito per dolci
150 gr di zucchero
1 barattolino di yogurt
200 gr di ricotta
1/2 bicchiere di olio extravergine
1 bella manciatona di ciliegie o in mancanza della marmellata
1 bustina di vanillina
1 grossa manciata di uva passa gigante

1 pizzico di sale


Setacciare 2 volte la farina con il lievito.

Denocciolare i duroni (io avevo solo quelli).

Lavorare la ricotta con lo zucchero, aggiungere lo yogurt, l’olio d’oliva extravergine, l’uvetta ammollata e ben strizzata e versare nella scodella in cui avevamo messo la farina setacciata, mescolare con cura con una frustina e versare la metà del composto in uno stampo di silicone ed ho sistemato tutte le ciliegie prima preparate.

Ora siccome mi ricordo bene le raccomandazioni di Panettona, ho pennellato lo stampo con un poco di burro (è sempre lo stesso che adopero per le forme allungate di dolci) per evitare che il dolce quando si stacca non abbia l’aspetto grottoluto come se avesse un’eruzione cutanea.
Ho quindi versato l’altra metà del composto

e ho messo in forno preriscaldato e ventilato a 180° per circa 30’.

Il risultato lo vedete e vi assicuro che oltre ad avere un aspetto gradevole è anche ottimo.

Ultima annotazione: se non risolvo il problema della connessione avrò, come si può immaginare difficoltà nel rispondere e postare.

Ma…………. una volta risolti, ragazze nessuno o quasi mi potrà fermare!!

Un bacio a tutte!!!

venerdì 27 giugno 2008

Premiazione e dolcetto con cuore di......


Se le mie amiche hanno mai avuto la sensazione che i premi conferitimi siano stati dimenticati si sbagliano di grosso.

Ho diligentemente salvato le immagini sul desk con l'indicazione di colei che me lo aveva assegnato , solo che ciò è avvenuto quasi 20 giorni e in effetti ho lasciato passare troppo tempo......

Ma ora rimedio sperando di essere perdonata!!!!

Volevo preparare per l'occasione una cosina dolce da fare in pochi minuti a dispetto del caldo e forse ci sono riuscita.

Ma prima di cominciare con l'elenco dei premi e dell'assegnazione che sono in diritto-dovere di fare volevo chiedere a tutte voi se avete notizie di A. e di T.

E' troppo tempo che non appaiono nei loro blog e sono preoccupata.

Ho postato commenti, ho mandato mail ma ho la sensazione che non accendano neanche il pc.

Ripeto sono preoccupata.....

Ma veniamo a noi ormai pronte a gettare alle ortiche i maglioni, le giacche a vento, le coperte e tutto ciò che ricorda l'inverno, a fare la prova più temuta : IL COSTUME DA BAGNO.

Dico questo perché solo 10 giorni fa qui nella zona dove abito la colonnina del termometro segnava 12°!!!!!!!!

Adesso a dire il vero comincio ad avere un bel caldo.

Mi barrico in casa con le finestre ben tappate specie nel pomeriggio quando il sole gira sul fronte della casa e se devo cucinare lo faccio nelle ore più fresche .

Ma bisogna tenere conto anche della rottura della stiratura che non è una cosa da poco
visto che per lo meno non si può andare in giro tutte stazzonate senza parlare poi dei mariti con le loro immancabili camicie .....decine di camicie.

Ora comincio con l'elenco dei premi attribuitomi uno più prestigioso dell'altro con varie e affettuose motivazioni che mi spingono a dare sempre e di più il meglio di me stessa!!!

Ed ora al momento di caricare i banner dei premi LUI mi dice che i files sono danneggiati e dopo mezz'ora di prove non mi resta altro che elencare i nomi di coloro che mi hanno attribuito i premi e si tatta di, in ordine di conferimento:

Unika
L'antro dell'Alchimista
GiGi
Ziasippa

Mi dispiace non poter , ripeto allegare le immagini, perché mi sono veramente impegnata , ma sono i misteri del mezzo!!!!!!!!!!!!!!!!!


Grazie amiche mie , grazie di tutto cuore!!!!

Ora desidero passare il testimone a Niki.

Le ho già attribuito in passato un premio.

Allora la conoscevo poco, ma mi aveva colpito il suo blog , il taglio interessante e le foto che ci portavano alla conoscenza di uno spaccato di una società di un paese lontano e delle difficoltà che lei ed il marito affrontano di continuo.
Se non lo conoscete ancora andate a visitarlo.
Merita di essere letto con attenzione parola per parola e vale la pena di conoscere lei donna MERAVIGLIOSA di cui mi onoro considerarmi amica.

Il secondo premio lo attribuisco a Mar allegra , simpatica , entusiasta che mi permette di imparare, leggendo ed interpretando, lo spagnolo e di conoscere nuove ricette interessanti.

Il terzo premio lo attribuisco a Lambre che è adorabile in tutti i sensi.
Il suo blog è una ventata di giovinezza.

Il quarto premio va a Luca e Sabri, parole d'amore e di cucina... una vera commozione specie quando Luca parla di Sabri.
Siate felici per sempre.

Il quinto premio lo attribuisco a Gunter K Fuchs ( ma quanta fantasia di nomi in questi blog!!!)..
Il nome del suo blog è tutto un programma...



Ed ora il dolce che vi avevo promesso anzi i dolcetti anche perché con le mie chiacchiere vi ho tenute troppo sulla corda.


Ho trovato questa ricetta tra quelle raccolte dalla nonna di un amico di mio figlio ed è inserita in un libriccino intitolato "Prendili per la gola... con Gradina..."



Neanche uno straccio di foto ma vista la data in cui è stato stampato (1968) è comprensibile ma parecchie sono veramente interessanti e alcune proverò a presentarle in futuro.



Le ho portate ieri ad una mia amica che le ha gradite molto.
Ragazze sono eccezionali nella loro semplicità.

Pensate che le preparate a mano mentre il mio robot singhiozzava in silenzio anche perché non era attaccato alla corrente.

Tempo di preparazione: Diciamo 30' compresa la cottura (non male vero?)

Costo:basso

Difficoltà:*

Ingredienti
200 gr di farina00
9 gr di lievito per dolci
1 bustina di vanillina
100 gr di burro

80 gr di zucchero
1 cucchiaio di acqua di fiori d'arancio
1 uovo intero
In una terrina montare a spuma il burro (e non la Gradina come consigliato) con lo zucchero.

Ho usato una frustina a mano e vi assicuro che non ci vuole molto.

Aggiungere l'uovo intero, la farina setacciata 2 volte con il lievito, il pizzico di sale e la vanillina.




Mescolare con cura e, quando tutti gli ingredienti sono ben amalgamati, con le manine sante formare sul palmo della mano delle palline della grossezza di una noce al centro delle quali va "incastonata" una nocciola intera, racchiudendola completamente con la pasta.



Ho usato uno stampino in silicone che conteneva solo 15 biscotti (ma stamattina al mercato ne ho trovato un altro uguale) gli altri biscotti li ho messo su carta da forno ben distanziate perchè dopo aumenteranno di volume.

Infornare in forno preriscaldato e ventilato 170° per 10' (avete letto bene!!)

Toglierle dal forno, lasciarle raffreddare e poi bagnare la sommità dei biscotti con la glassa precedentemente preparata con 80 gr di zucchero a velo diluito e ben mescolato con poca acqua .

Cospargere con la granella di zucchero e poi aaaaammmmmmm.

Baci a tutte belle bimbe e poi ditemi!!!!








martedì 24 giugno 2008

Insalata di pasta di mais


Sapore di Sfida



Ecco le verdure utilizzate ma se ve ne sono altre di vostro gradimento nulla vieta di aggiungerle!!


Ho usato questa pasta particolare oltre che la bontà anche per creare un migliore effetto cromatico....
Eccomi qui a partecipare a questo concorso.

L’invito da parte di Giallo zafferanno mi ha fatto molto piacere e in certo senso mi ha lusingato…

Una vetrina importante che metterà in risalto la creatività di tutte le partecipanti che immagino numerossime…..

Infatti la pasta, come il riso e la polenta sono delle “basi” che si prestano ad accogliere tutti gli ingredienti cotti e crudi senza trascurare gli aromi tipici di stagione che aggiungono quel tocco di freschezza in più necessario quando si vogliono consumare queste insalate (specialmente quelle a base di pasta e riso, appunto) a freddo.

Il vantaggio di queste preparazioni consiste nel fatto che si possono allestire con anticipo e mangiare ovunque e cioè durante un pic- nic o ….. in ufficio.

Ricordo ancora la telefonata di mio figlio Simone che mi chiedeva istruzioni per la cottura del riso.

Infatti quella sera stava preparando dell’insalata per due persone (per sé e per la sua ragazza) e per due volte da portare in ufficio.

Infatti preferisce cucinare personalmente qualche cosa un po’ per abbattere i costi proibitivi dei piatti pronti acquistati in gastronomia e un po’ perché spesso è diffidente circa le modalità di preparazione e le norme igieniche osservate dagli addetti ai lavori.

Allora parte da Milano la richiesta di consulenza telefonica e non solo per il riso o.... va a vedere i miei post......

Oddio come sono seria!!!!

Intanto fino ad ora ho visto in rete solamente il piatto preparato per il concorso dalla carissima L. bello, elegante, raffinato di gusto, molto coreografico ed … insolito

Ti giungano qui e pubblicamente i miei complimenti !!!!

Ma veniamo alla mia preparazione allestita dopo aver consultato mia madre che aveva mangiato in meridione un’insalata di pasta che era poi una normale “crudaiola” come l’aveva definita la sua ospite e che ho scartato perché ho invece puntato su ingredienti tutti cotti e soprattutto in olio extravergine e quindi ottima a freddo, non deperibile nell’immediato per elementi crudi come pomodori a pezzetti ad esempio, senza altri condimenti o aggiunte di maionese come sottovoce suggeriva il ragazzo di mia figlia che la userebbe anche per lavarsi i denti.

Per la pasta ho usato una confezione di pasta particolare, un po’ costosa forse, ma che era insolita in quanto preparata con farina di mais e poi….. melanzane, zucchine, fagiolini, pomodorini cotti a parte affinchè non si sfaldassero ma veniamo alla ricetta vera e propria altrimenti vi stufate a leggere i miei romanzi.

Intanto le dosi sono per 5 persone, tanti eravamo, ma ne è avanzata una bella porzione perché mio figlio non l’ha neanche assaggiata perché:

1° non ama le insalate di pasta (non è rimasto digiuno, s’è abboffato con le altre cose che avevo preparato)

2° non ama le melanzane

3° non ama gli zucchini

4° insomma non gli piaceva nulla di quello che avevo messo nella pasta.

In compenso è piaciuta agli altri e anche a me che non sempre sono contenta di quello che preparo.

Tempo di preparazione: circa 1 ora

Costo: medio

Difficoltà: **

Ingredienti

1 confezione di penne rigate al mais o altra pasta grossa a piacere
2 zucchine
250 gr di fagiolini
200 gr di pomodorini

1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 melanzana media
300 gr di carne trita scelta
150 gr di salsiccia
poco pane raffermo
latte
1 uovo per le polpettine
1 ciuffo di prezzemolo
1 rametto di rosmarino
2 spicchi d'aglio
1/2 cipollina
2 cucchiaiate di parmigiano
olio per friggere tipo Friol
3 cucchiai di olio extravergine di oliva
poche foglie di basilico
una manciata di pinoli
2 cucchiaiate di olive nere sott'olio

Intanto ho affettato una melanzana con la buccia ,che di solito elimino, l’ho cosparsa con un poco di sale per farle fare “l’acqua” amara e dopo 30’ ho sciacquato velocemente le fette, le ho tamponate con carta da cucina, ridotte in dadolata e fritte in olio extravergine con uno spicchietto d’aglio tritato fine.

Le zucchine hanno avuto la stessa sorte, ridotte in dadolate fritte con aglio e prezzemolo.

I pomodorini sono andati in tegami interi affinché non si sfaldassero.

Ho quindi preparato delle polpettine partendo da carne trita acquistata presso il mio supermercato che la prepara partendo da ritagli scelti e magri di carne bovina e siccome era parecchio magra (era una via di mezzo tra quella preparata per il consumo a crudo e quella per le polpette) ho aggiunto anche un bel pezzo di salsiccia.

In una scodella ho intanto messo a bagno nel latte alcune fette di pane bianco raffermo, l’ho ridotte a poltiglia con una forchetta, eliminando l’eventuale eccesso di latte, ho aggiunto la carne trita, la salsiccia spellata, 1 uovo, ½ spicchio d’aglio ridotto a purea con lo spremiaglio, prezzemolo, sale e pepe.

Mescolare con cura e formare delle polpettine molto piccole, poco più di una nocciola e fritte anch’esse in olio, questa volta di semi e precisamente Friol, sperando che la puzza di fritto non durasse in casa per una vita e adagiandole su carta da cucina per eliminare l’eccesso d’unto.

Ho tenuto anche d’occhio il piatto, controllando che visite furtive in cucina, facessero diminuire l’altezza della montagnola delle stesse.


Ho lessato anche dei fagiolini per circa 20’ e li ho tagliati a pezzetti di circa 5/6 cm.

Ho cotto finalmente la pasta al dente: tempo consigliato 10’/11’ tempo: effettivo della mia cottura circa 9’ , l’ho scolata e passata sotto l’acqua fredda.

Ho radunato quindi in una capace scodella tutti gli ingredienti precedentemente cucinati con l’aggiunta di alcune olive nere sott’olio e già denocciolate all’origine e una piccola aggiunta di pesto, solo poche foglie di basilico frullate con olio e una manciata di pinoli per dare un tocco di colore e d un leggero profumo.


Ho mescolato il tutto con cura con cura, aggiungedo alla fine un piccolissima quantità di pesto preparato giusto con in ciuffo di basilico, una manciata di pinolo e olio extra.

Ho quindi sigillato con pellicola trasparente, trasferito in frigo e tirato fuori almeno un’ora prima di andare in tavola.

Piccola nota finale: con la parte di melanzana e con le zucchine avanzate e tagliate con la mandolina e grigliate ho preparato un contorno condito con olio, aceto bianco sale e pepe, origano e alcune fettine di aglio aggiunte al momento.ho tagliati a pezzetti di circa 5/6 cm.

Il ragazzo di Valentina , quando l’ho portato in tavola mi ha …….. amato di più!!!

Ho la sensazione di avere aggiunto le foto poco bene ma voi mi perdonate, non è vero?





lunedì 23 giugno 2008

Verona da vedere e da ….. mangiare ovvero la TORTA DI FRUTTA MISTA della signora Lucia

Splendido palazzo stile gotico, bellissimi colori.....

Bel portone...Barocco (sperando di non sbagliare)

Un'antica osteria in un vicolo...


Bellissimo portone in strada Porta Palio.. lo stile lo lascio indovinare

La ragazza di mio figlio dice di questa signora, che raccoglie fondi per i bambini abbandonati ,che lei è VERONA!!

Bocca per segnalare in modo ..... anonimo gli usurai!!
Statua di Dante. Sullo sfondo statua di un uomo con una sfera in mani.
La suddetta sfera sarebbe caduta al suolo qualora fosse passato sotto l'arco un uomo giusto.....
E' ancora lì.....

Ricchezza e opulenza, decorazioni e colori...

Bellissima ed insolita, per me, fontanella..

Che cornice a questo negozio....

Famoso ristorante " I 12 APOSTOLI"



Bellissimo bovindo , questa è la prima cosa che ho pensato, ma i bovindi sono collocati in altro modo.
Chi mi può aiutare?

Sinagoga, mi pare...

Finestra cornice di una buotique

Vicoletto in fondo al quale è incastonata questa boutique forse Chanel...

Bella fontana in rame. così non ne ho mai viste..

Fontana con cresta marmorea che rapppresenta le Alpi

Lastra commemorativa del gemellaggio Verona-Salisburgo...se non ricordo male..

Si trova sotto l'orologio prima di piazza Bra...



Giochi d'acqua bellissimi e vari.. E' apparsa anche una fiammata alta 6 metri di cui ho visto solo il riflesso, ma l'ha vista Simone e ... mi fido


Questo negozio farebbe felici tutte le amanti dei lavori manuali..

Verso il fondo sepolcro di Can Grande della Scala.

Particolare cantellata che dovrebbe ondeggiare al vento.. voluta da Can Grande

Il ristorante "al Parigin" dove lavora la signora Lucia ispiratrice della ricetta...


Ho scattato circa 240 foto durante i due giorni scarsi passati a Verona.

Nel post precedente ho inserito alcune di quelle che mi sembravano più interessanti.

Ora desidero aggiungerne delle altre anche perché tanti particolari, tanti scorci, tanti vicoletti mi hanno veramente colpito e, ove possibile, se la memoria mi aiuta darò indicazioni delle vie in cui queste foto sono state scattate.

Ho ripreso portoni, fregi, particolari di ogni genere che probabilmente gli abitanti di questa città non percepiscono quasi più.

Sono entrati a far parte del …paesaggio.

Ma continuo con il racconto.

Verso l’una avevamo appuntamento con i genitori della ragazza di mio figlio che ci volevano portare a pranzo in un ristorante che conoscevano bene precisamente a Trezzolano , località non lontana da Verona.

Colline verdissime, sfido io con tutta la pioggia che era caduta, strada abbastanza in salita e con parecchie curve per la gioia di chi tra noi soffriva il mal d’auto.

Dopo circa un quarto d’ora arriviamo in vista di questo ristorante dal nome singolare “Al Parigin” ed ora mi rendo conto che tra le tante cose che ho chiesto non mi sono fatta dire il perché di quel nome.

Conduzione famigliare, locali accoglienti, buona ed interessante lista dei vari piatti, tutti declinati a memoria, e non erano pochi, da una gentile e longilinea signora bionda.

Nessuna esitazione: tutti abbiamo scelto gli stessi piatti e cioè bigoli in ragù di lepre e grigliata mista.....sublime e succulenta, il tutto innaffiato dal Valpolicella .

Degna conclusione il dolce.

Se devo dire come si chiamava il mio giuro che non me lo ricordo, ma ricordo bene che ho cercato di farmi dire dalla signora bionda che si chiama Lucia se mi poteva dare la ricetta di un dolce tipico di Verona e motivando la mia curiosità dovuta al fatto che avevo un blog di cucina e volevo inserire un dolce tipico del luogo.

Lampo accentuato d’interesse negli occhi.

Veloce ricognizione mentale tra le ricette .

Infine si allontana un momento e mi porta un piattino con una bella fetta di dolce tre forchettine per un assaggio anche per che mi stava vicino.

Si trattava di una deliziosa torta casalinga alla frutta sfornata da poco tempo e ancora tiepida, cosparsa di zucchero a velo.

Il gusto della genuinità, della freschezza, del fatto in casa, di ingredienti semplici e genuini era davvero unico.

Non stento a credere che tutti gli ingredienti che fra poco andrò ad elencare non fossero di loro produzione.

La Signora Lucia ed io allora ci siamo messe a tavolino per stilare la lista e le quantità degli ingredienti, disto che bisognava ridurli da quantità da ristorante a formato famiglia.

Ho apportato qualche modifica alla ricetta in quanto ad esempio non ho messo la buccia dell’arancia, perché non ne avevo e manca l’uvetta, perché dopo averla messa a bagno e strizzata, l’ho dimenticata in frigo.

E’ andata bene per Simone a cui non piace.

Altro particolare la torta di Lucia è stata preparata in una teglia rettangolare la mia invece in una a forma di ciambella, nuovo acquisto che non vedevo l’ora di adoperare.

Tempo di preparazione: 30'

Costo: moderato

Difficoltà:*

Ingredienti

300 gr di farina 00
1 bustina di lievito
buccia e succo di un limone
buccia e succo di 1 arancia
400 gr tra pere e mele (frutta mondata)
120 gr di zucchero
1 yogurt bianco intero (anche magro se si preferisce)
150 gr di olio extravergine
2 dita di Grand Marnier ( io avevo del liquore all'arancia e ho usato quello)
2 uova

Setacciare 2 volte la farina e il lievito con una puntina di sale .

Sbucciare e tagliare a dadini le pere e l mele, irrorarle di succo di limone di cui è stata grattugiate la buccia.

Con una frusta montare con cura le uova intere con lo zucchero, aggiungere lo yogurt bianco intero, l’olio (e qui la signora è stata chiara, olio e non burro ed extravergine pure), 2 dita di bicchiere di Grand Marnier ( io ho messo il liquore all’arancia che avevo in casa) e quindi la frutta.

Mescolare con cura e versare nella terrina che contiene la farina setacciata.

Amalgamare il tutto e versare nella teglia o stampo che si preferisce.

Infornare in forno a 170°/180° per 40’/50’

Una volta sformato il dolce cospargere con zucchero a velo.

Provate a prepararla: è ottima e leggera.

L’olio non si sente e se la mettete in frigo ( io l’ho fatto perché col caldo avevo paura che la frutta contenuta potesse inacidire) e la mangiate fredda sarà ugualmente buona…

E poi ditemi……


P.S. Ho tolto qualche foto perchè erano forse troppe .....