Splendido palazzo stile gotico, bellissimi colori.....
Bel portone...Barocco (sperando di non sbagliare)
Un'antica osteria in un vicolo...
Bellissimo portone in strada Porta Palio.. lo stile lo lascio indovinare
La ragazza di mio figlio dice di questa signora, che raccoglie fondi per i bambini abbandonati ,che lei è VERONA!!
Bocca per segnalare in modo ..... anonimo gli usurai!!
Statua di Dante. Sullo sfondo statua di un uomo con una sfera in mani.
La suddetta sfera sarebbe caduta al suolo qualora fosse passato sotto l'arco un uomo giusto.....
E' ancora lì.....
Ricchezza e opulenza, decorazioni e colori...
Bellissima ed insolita, per me, fontanella..
Che cornice a questo negozio....
Famoso ristorante " I 12 APOSTOLI"
Bellissimo bovindo , questa è la prima cosa che ho pensato, ma i bovindi sono collocati in altro modo.
Chi mi può aiutare?
Sinagoga, mi pare...
Finestra cornice di una buotique
Vicoletto in fondo al quale è incastonata questa boutique forse Chanel...
Bella fontana in rame. così non ne ho mai viste..
Fontana con cresta marmorea che rapppresenta le Alpi
Lastra commemorativa del gemellaggio Verona-Salisburgo...se non ricordo male..
Si trova sotto l'orologio prima di piazza Bra...
Giochi d'acqua bellissimi e vari.. E' apparsa anche una fiammata alta 6 metri di cui ho visto solo il riflesso, ma l'ha vista Simone e ... mi fido
Questo negozio farebbe felici tutte le amanti dei lavori manuali..
Verso il fondo sepolcro di Can Grande della Scala.
Particolare cantellata che dovrebbe ondeggiare al vento.. voluta da Can Grande
Il ristorante "al Parigin" dove lavora la signora Lucia ispiratrice della ricetta...
Ho scattato circa 240 foto durante i due giorni scarsi passati a Verona.
Nel post precedente ho inserito alcune di quelle che mi sembravano più interessanti.
Ora desidero aggiungerne delle altre anche perché tanti particolari, tanti scorci, tanti vicoletti mi hanno veramente colpito e, ove possibile, se la memoria mi aiuta darò indicazioni delle vie in cui queste foto sono state scattate.
Ho ripreso portoni, fregi, particolari di ogni genere che probabilmente gli abitanti di questa città non percepiscono quasi più.
Sono entrati a far parte del …paesaggio.
Ma continuo con il racconto.
Verso l’una avevamo appuntamento con i genitori della ragazza di mio figlio che ci volevano portare a pranzo in un ristorante che conoscevano bene precisamente a Trezzolano , località non lontana da Verona.
Colline verdissime, sfido io con tutta la pioggia che era caduta, strada abbastanza in salita e con parecchie curve per la gioia di chi tra noi soffriva il mal d’auto.
Dopo circa un quarto d’ora arriviamo in vista di questo ristorante dal nome singolare “Al Parigin” ed ora mi rendo conto che tra le tante cose che ho chiesto non mi sono fatta dire il perché di quel nome.
Conduzione famigliare, locali accoglienti, buona ed interessante lista dei vari piatti, tutti declinati a memoria, e non erano pochi, da una gentile e longilinea signora bionda.
Nessuna esitazione: tutti abbiamo scelto gli stessi piatti e cioè bigoli in ragù di lepre e grigliata mista.....sublime e succulenta, il tutto innaffiato dal Valpolicella .
Degna conclusione il dolce.
Se devo dire come si chiamava il mio giuro che non me lo ricordo, ma ricordo bene che ho cercato di farmi dire dalla signora bionda che si chiama Lucia se mi poteva dare la ricetta di un dolce tipico di Verona e motivando la mia curiosità dovuta al fatto che avevo un blog di cucina e volevo inserire un dolce tipico del luogo.
Lampo accentuato d’interesse negli occhi.
Veloce ricognizione mentale tra le ricette .
Infine si allontana un momento e mi porta un piattino con una bella fetta di dolce tre forchettine per un assaggio anche per che mi stava vicino.
Si trattava di una deliziosa torta casalinga alla frutta sfornata da poco tempo e ancora tiepida, cosparsa di zucchero a velo.
Il gusto della genuinità, della freschezza, del fatto in casa, di ingredienti semplici e genuini era davvero unico.
Non stento a credere che tutti gli ingredienti che fra poco andrò ad elencare non fossero di loro produzione.
La Signora Lucia ed io allora ci siamo messe a tavolino per stilare la lista e le quantità degli ingredienti, disto che bisognava ridurli da quantità da ristorante a formato famiglia.
Ho apportato qualche modifica alla ricetta in quanto ad esempio non ho messo la buccia dell’arancia, perché non ne avevo e manca l’uvetta, perché dopo averla messa a bagno e strizzata, l’ho dimenticata in frigo.
E’ andata bene per Simone a cui non piace.
Altro particolare la torta di Lucia è stata preparata in una teglia rettangolare la mia invece in una a forma di ciambella, nuovo acquisto che non vedevo l’ora di adoperare.
Tempo di preparazione: 30'
Costo: moderato
Difficoltà:*
Ingredienti
300 gr di farina 00
1 bustina di lievito
buccia e succo di un limone
buccia e succo di 1 arancia
400 gr tra pere e mele (frutta mondata)
120 gr di zucchero
1 yogurt bianco intero (anche magro se si preferisce)
150 gr di olio extravergine
2 dita di Grand Marnier ( io avevo del liquore all'arancia e ho usato quello)
2 uova
Setacciare 2 volte la farina e il lievito con una puntina di sale .
Sbucciare e tagliare a dadini le pere e l mele, irrorarle di succo di limone di cui è stata grattugiate la buccia.
Con una frusta montare con cura le uova intere con lo zucchero, aggiungere lo yogurt bianco intero, l’olio (e qui la signora è stata chiara, olio e non burro ed extravergine pure), 2 dita di bicchiere di Grand Marnier ( io ho messo il liquore all’arancia che avevo in casa) e quindi la frutta.
Mescolare con cura e versare nella terrina che contiene la farina setacciata.
Amalgamare il tutto e versare nella teglia o stampo che si preferisce.
Infornare in forno a 170°/180° per 40’/50’
Una volta sformato il dolce cospargere con zucchero a velo.
Provate a prepararla: è ottima e leggera.
L’olio non si sente e se la mettete in frigo ( io l’ho fatto perché col caldo avevo paura che la frutta contenuta potesse inacidire) e la mangiate fredda sarà ugualmente buona…
E poi ditemi……
P.S. Ho tolto qualche foto perchè erano forse troppe .....