La massa possiede occhi e orecchie ma non ha davvero molo altro......
Essa ha pochissimo giudizio nonchè scarsissima memoria.......
Arthur Schopenhauer (1788-1860)
Mia figlia e mio genero, quando vanno in montagna per i loro giretti, vanno sempre a scovare nei paesini in cui si imbattono, dei negozi in cui regolarmente acquistano qualche prodotto caratteristico del luogo....... e me ne portano un esemplare come in questo caso.......
Due parole per spiegare cos'è la "Mustardela"........e per essere più precisa sono andata a vedere su Google dove sul sito Provincia di Torino-Sapori del territorio ho trovato quanto appare qui sotto......
La mustardela è uno dei prodotti più tipici della ricca e creativa tradizione gastronomica della Val Pellice, che nasce da ingredienti poveri e genuini.
Qui un'antica e complessa ricetta contadina utilizza il sangue del maiale raccolto durante la macellazione unendolo ad un trito grossolano di carni lessate ricavate - in quantità variabili secondo le ricette aziendali - da testa, cotenna, orecchie, lingua, polmoni e rognoni, ai ciccioli di queste carni e a spezie. Questo composto - salato e pepato - viene insaccato nel budello torto e lessato per breve tempo. Assume così la forma cilindrica e leggermente curva di un salame di medie dimensioni, dalla "pelle" lucida, elastica e violacea.
Un gustoso sanguinaccio da gustare fresco, tagliato a fette e accompagnato dal pane, o passato in padella con le cipolle, come ingrediente principale di un'antichissima pietanza valdese oppure, dopo bollitura, caldo accompagnato da patate (preferibilmente di montagna), purè o polenta.
Le macellerie produttrici, meno di dieci, localizzate nelle Valli Valdesi e nel Pinerolese, hanno costituito un'Associazione, promossa dalle Comunità Montane del Pinerolese e dalla Provincia di Torino, per la tutela del marchio.
La Mustardela è stata adottata da Slow Food come uno dei Presidi della Provincia di Torino.
Mi auguro che il mio copia-incolla non dia fastidio ad alcuno e che il tutto non sia coperto da Copyright...
Anzi vorrei arrogarmi il merito di aver diffuso meggiormente la conoscenza, ammesso che ne abbia bisogno, di questo particolare ed ottimo alimento (per chi lo può apprezzare...ovviamente!!!!!)
E per la ricetta che segue ho eseguita (sempre trovata su Google ed unica nel suo genere) quella proposta dal ristorante "Ca Mia" Strada Revigliasco Moncalieri .....magari un pò di pubblicità, non richiesta peraltro, non può fare che piacere....
Più chiara di così!!!!!
Tempo di preparazione: circa 15' in tutto a dir tanto
Costo: medio-basso
Difficoltà:*
INGREDIENTI per una persona
6 o 7 fette di mustadela
2 cucchiai di olio extravergine
1 picchio d'aglio con la camicia
1 manciata di pinoli
1 dito di vino bianco secco
50/60 gr di pasta fresca ( per me sono sufficienti)
E anche il fronte della confezione.......
E come appare dal vivo....ahahhah la "Mustardela"........
La preparazione è talmente facile che quasi non ha storia ma desidero far conoscere un piatto gustoso ( ripeto non è farina del mio sacco) ma, nella sua semplicità....geniale!!!!
Si tagliano una mezza dozzina di fette dal salamotto di partenza eliminando la pelle e si riducono in dadolata......
In un tegamino antiaderente si da soffriggere in un paio di cucchiai do olio extravergine uno spicchio d'aglio con la camicia solo schiacciato e che verrà eliminato quando sarà dorato e avrà ceduto il suo aroma......
Mentre l'acqua per la pasta bolle far insaporire la dadolata di Mustardela con una manciata di pinoli........
Bagnare con un dito di vino bianco e secco e quando è evaporato togliere il tegame dal fuovo e tenere in caldo......
Mentre si fa tutto questo ambaradam la pasta o meglio le tagliatelle fresche , le mie avevano un tempo di cottura di 3', si saranno cotte e ben scolate si verseranno in un piatto da portata caldo e cosparse con la mustardela e i pinoli.....
La ricetta originale consigliava di cospargere il tutto col prezzemolo tritato ma io ho optato per una generosa spolverata di parmigiano......
E voila un primo piatto sostanzioso e gradevole è pronto, almeno per chi apprezza questo tipo di sanguinaccio, che tra l'altro ha un'altra fine degna semplicemente fatto rosolare per pochi minuti su un letto di cipolle stufate .....
Buon appetito!!!
12 commenti:
Uh uh...questa mustardela non fa per me, certo che l'aspetto del piatto è strainvitante!!!!!!!
Grazia sei sempre bravissima ad inventare piatti particolari...
ma quanto sfornelli, mammaz?
sei un vulcano di idee :P
io la mustardela non l'ho mai assaggiata, ma a leggere gli ingredienti direi che mi associo a Simo: sembrerebbe non fare per me, e invece la foto è terribilmente appetitosa... :)
bacetti
*
Chissà che buon sapore avrà la mustardela, mi incuriosiscono certi prodotti tipici. La ricetta sembra proprio buona! Mi è piaciuta moltissimo anche la torta che hai postato prima, ma non so perchè non riuscivo a lasciare un commento.
Ciao
Evelin
Ecco finalmente spiegatomi il mistero del sanguinaccio!
Noi qui a Roma lo chiamavamo così però non so se ancora esiste.
Invece il suo nome è Mustardela.
Mia madre lo comprava spesso ma sono anni ed anni che non lo vedo più in giro.
Però ho capito dove si era "nascosto", tra i pistacchi e le fettuccine, pardon tagliatelle.
Mi ricordo anche che c'era qualcosa di dolciastro nell'impasto
o forse sbaglio.
Terrò presente la tua ricetta.
Grazia, mi hai fatto tornare in mente un salume che si usava in provincia di Napoli quando ero ragazza. Mia suocera ne era ghiotta ma era piuttosto difficile da reperire. Ora vedo quesa nustardela che ha molto in comune con l'antico samurchio
http://www.sito.regione.campania.it/AGRICOLTURA/tipici/tradizionali/samurchio.htm
e meditavo di fare un post usando queste foto (sempre se non ti spiace) per un confronto. Ovviamente citando la fonte.
Ciao e grazie sempre per le tue "illuminazioni"
Che bel piatto sfizioso, cercherò in giro questa mustardela...
Grazie per questa ricetta!
Ciao, Laura :)
wow, una ricetta DOC allora per questa sera! davvero gustosa ed originale!
bacioni
Ci piace! La prossima volta che veniamo da quelle parti la mustardela NON CI DEVE SFUGGIRE!!! Ciao ciao!
Franci & Nico
@Je ne reggette rien
Va benissimo per il tuo post fammi solo un fischio così lo vengo a vedere
baci
Ci arricchisci ogni giorno di nuove conoscenze, GRAZIE!
che idea originale!!! Io sono di Torino e questo è uno dei sapori della mia infanzia!!! Come ogni bambino non amavo le cose strane, preferivo salame e prosciutto... oggi li adoro, quindi da provare!!! Grazie mille
Mi ricorda tanto il"boudin" del Lot et Garonne,Francia.Una bontà. Lina
Posta un commento