venerdì 17 ottobre 2008

Saddam e Il Pane alle noci e datteri

Saddam non ha certamente bisogno di un biglietto di presentazione.

Tutti ricordano il processo, la plateale esecuzione mandata impietosamente in rete per la curiosità morbosa di milioni di persone.

Non si può mai parlare bene di un dittatore e di molti altri che, come lui, si distinsero per le loro nefandezze.

Ma io qui desidero esprimere il mio pensiero , agganciandomi alle ultime notizie allarmanti, che riguardano la persecuzione dei cristiani che nel nord dell’Iraq stanno vivendo momenti drammatici.

Io ho vissuto a Bagdad per parecchio tempo in quanto ero membro della Missione Archeologica in Iraq.

Vivevo, e con me tutti gli altri”missionari”, sicuramente in un mondo dorato, se così si può definire.

Ogni membro della Missione svolgeva il proprio lavoro a seconda delle mansioni per cui era stato ingaggiato e certo nessuno di noi si permetteva di impicciarsi della situazione creatasi con la dittatura.

Ma io qui desidero parlare della tolleranza di Saddam, probabilmente perché era un “laico”, nei confronti delle altre religioni.


Proprio accanto alla residenza della Missione, distante veramente pochi passi, sorgeva una chiesa cattolica e al venerdì sera veniva un prete per celebrare la messa.

Qualcuno ricorderà che la tolleranza del dittatore (probabilmente per qualche scopo recondito) permise ad un cristiano come Tareq Aziz di avere un ruolo importante nel suo governo come ministro degli esteri…


Venne perfino in Italia e se non ricordo male fu ricevuto dal papa Giovanni Paolo II.

Durante il "regno" di Saddam le donne potevano studiare, lavorare, portare o meno il velo che magari non usavano abitualmente ma adottavano durante il Ramadan, come ho potuto constatare nel Museo dove andavo a fotografare.

Solo il cellulare non era permesso, infatti fatto fuori il dittatore, quantità incredibili di videofonini sono entrati nel paese….



E me ne sono resa conto quando un gruppo di ragazzi che lavoravano nel laboratorio di restauro della Soprintendenza (Mudiriah Mat Haf) di Bagdad, venne ad Amman per dei corsi di restauro e fotografano anche le mosche che volavano oltre a telefonare a tutto spiano.

E ora Tarek Aziz sta contando i giorni che lo separano, probabilmente da un’esecuzione capitale……

Mi domando e giro l'interrogativo a tutte le mie amiche se è peggio un Saddam dittatore, macchiatosi di mille nefandezze o un Bush che volendo esportare la “democrazia” ha fatto un tale macello a livello mondiale…..e non è ancora finita!

Tanto per cambiare dopo le allarmistiche notizie riguardanti le persecuzioni nei confronti dei cristiani a Mosul andate in onda qualche giorno fa …non si è saputo più nulla!!!

Consoliamoci con questo pane saporito, ricco che dedico idealmente a Ghiliana, il cuoco di 75 anni della Missione che io, scherzosamente chiamavo “Zarir shaitan” che signigificava piccolo diavolo, appellativo che lo faceva ridacchiare sommessamente.

Spero che sia ancora vivo!


Prima di tornare in Italia, dicembre 2002 mi regalò un pacchetto pesantissimo di pasta di dattero.

Io avevo un’extrabagaglio di 12 chili e pensavo già alla crisi di nervi che mi sarebbe venuta se lo avessi dovuto pagare.

Mi andò bene e penso con rimpianto che mi sarebbe piaciuto avere ora quel panetto, sono certa che lo avrei utilizzato molto meglio di quello che feci allora.


Tempo di preparazione:circa 20’/30’

Costo: medio

Difficoltà: **

Ingredienti

125 gr di datteri denocciolati e tagliati a pezzetti
60 gr di noci tritate grossolanamente
100 gr di farina 00
150 gr di farina di grano duro
100 gr di farina di segale
25 gr di lievito di birra
1/2 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
40 gr di burro fuso


Sciogliere il lievito in 125 gr di acqua appena tiepida unendo lo zucchero.

Dopo alcuni minuti si sarà formata una schiumetta ed il lievito sarà pronto.

Versare nel bicchiere del robot le tre farine, il sale e mixare per qualche secondo usando il coltello a lame smussate, adatto agli impasti che devono essere solo amalgamati.

Unire le noci e i datteri , mescolare ancora e aggiungere il lievito.

Continuare ad azionare il mixer fin quando si sarà formata una palla morbida quasi leggermente appiccicosa.


Estrarla dal bicchiere, lavorarla brevemente, dividerla in due porzioni e sistemarle in due ciotole.

Ungere le due pagnotte con un velo d’olio, coprirle con pellicola trasparente e metterle a lievitare in forno con la sola luce di cortesia accesa.

Attendere fin quando la pasta sarà cresciuta di nuovo fino al raddoppio del volume, tenendo conto che l’impasto è pesante a causa delle noci e datteri.



Trascorsa almeno un’ora, ma un tempo maggiore è raccomandabile, rilavorare i due panetti e conferire loro una forma allungata.

Ungere due stampi da plum cake e rimetterli al calduccio in forno sempre con la sola luce accesa.

Trascorsa un’altra oretta estrarli dal forno coprire i due stampi con un canovaccio e su questo sistemare una coperta accendendo il forno a 170°.


Vi è venuta voglia di preparare questo pane????

Arrivato a temperatura infornare con la ventilazione per circa 30’.

E’ un pane speciale e saporito e consiglierei, se non viene consumato tutto, di congelarne una parte.

Al momento opportuno scongelato a temperatura ambiente e dopo una veloce passata in forno sembrerà appena fatto.

E come al solito… BUON APPETITO!!!!





14 commenti:

Manuela e Silvia ha detto...

Ehi ma quante esperienze hai fatto!! tutte cose che accrescono la cultira di una persona!!
Buonisismoq uesto pane!!
bacioni

Zucchero & Cannella ha detto...

Io vengo spesso qui ....ma non scivo niente, perchè da qui il mondo sembra in ordine.

E' questa la sensazione che mi dai.

Complimenti per il blog.

Caty2 ha detto...

Mi sembra valido il vecchio adagio - dalla padella alla brace -
Tra Saddam e Bush chi scegliere? - Voglio la domanda di riserva.....
Certo che essere nati qui e non là mi fa sentire veramente fortunata!
Bello il tuo pane, proverò anche questo : mi sto facendo la cartellina con le ricette da provare. Ciao Caty2

Unknown ha detto...

Ciao carissima il tuo pane è buonissimo e molto particolare le tue parole sono stupefacenti e tu sei una continua scoperta!!
Un abbraccio amica cara

Nella Cucina di Martina ha detto...

Ciao...sai che più ti seguo e più mi affascini? Ma che bella vita piena di esperienze hai avuto!
Tra Saddam e Bush preferisco la libertà delle persone e delle coscienze..e credimi la sensazione che ho è che ora non abbiamo niente di tutto questo! Ma solo un gruppo di dittatori che decidono per noi e ci fanno credere di avere ciò che in realtà hanno solo loro!
Riguardo al telefonino...perchè non aveva ragione????
Ciao e buon fine settimana!
Marty

Anonimo ha detto...

Carissima!
adesso si mi è svelato il mistero delle fotografie in serie! ;) sei un'archeologa!! ed una vera scatola di sorprese come la tua cucina...
un abbraccio!
Wanda

Anonimo ha detto...

Se dovessi dire la mia sui politici...e poi vi domandate ancora perchè una povera mucca come me sia diventata pazza?
Buonissimo questo pane.

Michela ha detto...

sono sempre interessanti i tuoi post, che vita avventurosa devi aver avuto ! Eri archeologa ?

Rorò ha detto...

Che bello questo pane orientaleggiante.

Buona domenica! ^_^

panettona ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
panettona ha detto...

il pan brioche è molto bello ed interessante!!!
per quanto riguarda bush i suoi "seguaci" e il suo desiderio di portare la democrazia (?? ) con i suoi "metodi democratici" nel mondo ( che gli interessa ) preferisco non esprimermi rischierei di incavolarmi troppo ...

Fra ha detto...

Saddam era un dittatore spietato, ma bush non ha esportato la democrazia, ha fatto solo sì che si instaurasse un nuovo regime repressivo e oscurantista!
Il pane è favoloso
Un bacio grande
fra

Michela cake designer ha detto...

Che pane intrigante.
Te lo copio tutto.

Ely ha detto...

bella davvero l'esperienza comunque positiva di lavoro che hai avuto, sei proprio una donna interessantissima e buono deve essere anche questo pane!
baci Ely