
Statua di Giulietta, of course!!!!

E il balcone!!!

La mitica Arena!!

Altra vista dell'Arena.

Piccola mano usata negli spettacoli. Ahahah

Altri "oggetti" necessari per gli spettacoli.....

Bellissima pianta di Verona in rame. Al centro Piazza Erbe e , a corona ,
l'Adige

Vista dell'Adige molto suggestiva...

E qui l'Adige, bello, ampio, gonfio d'acqua.....

LUI non ha bisogno di presentazione....

Fontana dell'amore con lucchetti e firme....

Particolare (questa è venuta bene, non è vero?)

Altro particolare...e qui non fò per dire........

Piazza ERBE

Questa statua è.....VERONA!!!

Palazzo della RAGIONE

Luogo dove fu ucciso Nicola

Sorridere PLEASE!!!!
Ragazze, sono tornata!!!!!!
Ebbene sì eccomi qui a raccontarvi la mia avventura scaligera con gli occhi ancora pieni di stupore per tutte le cose belle che ho visto.
Come ho detto sono partita venerdì scorso.
Appuntamento a Milano dove mio figlio doveva venirmi a raccattare alla stazione.
Raccattare è la parola giusta.
Il primo intoppo è stato rappresentato dal riuscire a trovare un luogo dove incontrarci!
Per sfuggire al frastuono micidiale che c’era alla stazione, dove era impossibile comunicare col cellulare, cosa ho fatto ?
Sono uscita trascinandomi dietro il maledetto trolley pieno di niente ma pesante come un macigno e, dopo aver sceso A PIEDI, perché LI’ la scala mobile non c’era, i consunti e numerosi scalini, mi sono trovata fuori dalla stazione e dal rumore assordante.
Trionfante telefono a Simone e gli dico che lo aspetto e lui mi risponde :”Cosa vedi davanti a te?”
Ed io:” Vedo il Pirellone un po’ sulla sinistra e un albergo (non ricordo il nome) di fronte a me”.
“E non vedi il Mac Donald?”
“NO, non vedo il tuo maledetto Mac Donald,”
“Allora gira a sinistra”
Giro a sinistra ma non abbastanza.
Altra telefonata.
“E allora lo vedi il Mac Donald”
“NO, maledizione!”
Dopo 5 telefonate , sempre più incavolate (avrei usato un altro termine a me più congeniale, ma disdicevole, visto che siamo in pubblico) riusciamo ad incontrarci .
Faceva abbastanza caldo ma oltre al vento, si percepiva un’atmosfera strana, quasi di attesa.
Ti credo c’era la partita di calcio valevole alla qualificazione europea di non so quali squadre.
Finalmente arriva la ragazza di mio figlio (che veniva direttamente dal lavoro) e così, speranzosi, ci tuffiamo nel traffico delle 7 di sera allietati dalla descrizione di una zuffa, avvenuta in strada , proprio sotto il suo ufficio tra un tassista e due energumeni ai quali il suddetto tassista è riuscito a sfuggire rifugiandosi in macchina,sotto gli occhi attoniti del passeggero, e scappando con il suo mezzo, il tutto allietato dal frastuono crescente delle auto bloccate dalla lite.
Oddio, la sto facendo lunga come al solito!!!!
Allora verso le 20.30 arriviamo a Verona, attesi dai miei con suoceri, e dove ho pernottato presso un pensionato studentesco vicinissimo a casa loro.
Finalmente l’indomani cominciamo il giro o meglio “il pellegrinaggio “ per la città.
Ora, non me ne vogliano le torinesi, anche io sono torinese anche se di adozione e adoro Torino, ma dopo aver visto Verona ho esclamato che non c’era paragone tra le due città a vantaggio di Verona, ovviamente.
E poi non tutti, visitandola, avranno mai una guida così approfondita, competente, appassionata, come ho avuto la fortuna io di avere.
Lei è innamorata della sua città, conosce ogni luogo e la sua storia , ti sa far vedere quello che difficilmente riusciresti a notare, non solo ma ti fa conoscere la storia, gli eventi, le curiosità che solo una personcina come lei può conoscere.
L’adoro!!
Ma a Verona anche al turista che viaggia con le fette di prosciutto sugli occhi, non può sfuggire un così grande concentrato di bellezze architettoniche.
Ogni portone, ogni finestra, ogni palazzo è una gioia per la vista!
E non a caso, mi ha fatto notare la mia guida, dopo che è stato fatto un potente maquillage alla maggior parte degli edifici, restaurati e ritinteggiati, Verona, pur famosa per la vicenda arcinota di Romeo e Giulietta, lo è diventata anche per le sue bellezze, diventando la terza città italiana per importanza turistica.
Ho fatto una marea di foto e ho pensato di proporle un po’ per volta nei corso delle mie chiacchiere, scusandomi in anticipo per la qualità non eccelsa.
Bisogna infatti tenere con conto che.
1° Era nuvolo
2° E’ anche piovuto (tanto per cambiare, ma in modo non eccessivo)
3° Ho fotografato tenendo la digitale con una mano sola e con l’altro reggendo l’ombrello e una borsa pesante come un macigno.
4° Ho quasi interrotto il traffico (a volte) mettendomi in mezzo alla strada alla ricerca dell’inquadratura migliore, prontamente trascinata sul marciapiede dai miei ragazzi e strapazzata a dovere per aver messo a repentaglio la mia vita.
Sono stata eroica!!! Anche se ho offerto una disdicevole immagine di me stessa.
Ma alla fine della fiera …. Ma chi se ne frega?.
Tanto ci tornerò di nuovo e farò di nuovo così!!!!!!!
E poi tanto per cambiare a tutte le mie amiche dedico questo dolce proposto in forme diverse pur partendo dallo stesso impasto e cioè
TORTA AL COCCO, BANANE E PATATE




Tempo di preparazione:40’
Costo: medio
Difficoltà: **
Ingredienti
100 gr farina 00
1/2 bustina lievito
250 gr di banane al netto
600 gr di patate
150 gr di zucchero a velo
1/2 cucchiaino di cannella
200 gr di latte
100 gr di cocco disidratato
50 gr tra mandorle e noci
100 gr di uvetta
Nel latte bollente mettere il cocco liofilizzato e lasciarlo fin quando ha assorbito tutto il liquido.
Mettere a bagno l’uva sultanina in acqua tiepida.
Sbucciare e tagliare a tocchetti le patate e metterle a bollire in acqua fredda e poco salata per almeno 15’/20’.
Volendo si possono cuocere a vapore nella pentola a pressione riducendo adeguatamente il tempo di cottura.

Schiacciarle quindi appena sono tiepide in una scodella e aggiungere il latte di cocco.
Io ho usato più fogli di carta da cucina per ottenere il latte in maggior quantità e per avere un “filtro” più consistente.

Schiacciare con una forchetta la polpa di banana ed aggiungerla al composto unitamente all’uvetta strizzata, ai gherigli delle noci e alle mandorle tritate grossolanamente e lo zucchero a velo, in mancanza usare lo zucchero fine dell’Eridania.
Per ultima aggiungere la farina setacciata con il lievito.
Mescolare con cura e versare nelle varie formine pennellate con il butto e infarinate.

Infornare in forno preriscaldato e ventilato a 170° per circa 25’/30'.


Per variare il gusto e rendere più gradevole la presentazione setacciare su alcuni dolci il cacao amaro o lo zucchero a velo che però sparisce abbastanza in fretta o fare un mix come appare nella tortina tonda.
SBIZZARRITEVI!!!!!!!