

Qualcuna delle miei pazienti lettrici penserà che i miei due neuroni abbiano subito l'attacco di pensieri poco casti, cosa di per sé preoccupante vista la mia età (non tutte sanno che io in fondo all'anima sono. e anche in superficie, una ragazzaccia, ahahahah).
Il fatto preoccupante, invece, è rappresentato dal fatto che sono passate nove settimane e mezzo (le ho contate con paziente e crescente furore) dal momento che ho portato il modem USB a riparare .
Lo sanno anche le pietre.
Mi sono lamentata troppe volte e visto come sta andando credo di non aver ancora finito.
Ripercorriamo gli eventi......e sono sicura che parecchie di voi si riconosceranno in quello che mi accingo a descrivere.
Il 2 settembre porto il modem, che non funzionava dalla settimana prima (ma questo non è colpa di nessuno) a Torino, nell'unico negozio che fa assistenza per la TRE e l'impiegata mi dice che ci voglio 15 giorni per la riparazione non specificando che i 15 giorni sono da intendersi lavorativi.
"Ha qualcosa di sostitutivo da darmi, per permettermi di continuare a lavorare?"
"NO".
Lei ovviamente, se ne infischia che io ho dei blog per cui ho bisogno della connessione per poter pubblicare, avendo anche delle scadenze da rispettare.....
Passano le settimane e nulla cambia.
A Milano, centro di raccolta di tutte le riparazione, c'è stato un ammodernamento in non so che cosa e non mi interessa neanche sapere quale, per cui i tempi si sono allungati per cui dovremo aspettare ancora, anzi verremo contattati dalla TRE per regolarizzare la questione economica relativa all'abbonamento che viene contabilizzato ma non goduto.
Nessuno mi contatta.....
La processione è ferma e la cera si consuma, insomma!!!!
Scrivo una mail di protesta al servizio clienti della TRE...... avrei potuto spendere meglio il mio tempo!
Telefono al 133 numero a pagamento.
Ora se qualcuno a provato a telefonare al 133 sa, e se non lo sa glielo dico io, che è un terno all'otto riuscire e digitare il numero esatto per parlare con un umano.
Una prima volta chi mi risponde mi consiglia di attaccare lo spinotto del telefono per poter scaricare almeno la posta (cosa che ho fatto e adesso aspetto con trepidazione anche la bolletta della Telecom) .
Una seconda volta, sempre l'addetto del call center, singhiozza con me per quanto successo, ma non mi sa dare alcun aiuto!!!
Intanto il tempo passa....
Se non mi fossi data da fare (non mi perdo mai d'animo!) a chiedere ospitalità ad un amico di mio figlio, che ringrazio ancora , per riuscire a postare qualcosa credo che avrei anche potuto chiudere il blog e tutto il resto.
Per fortuna mio figlio, adorabile sempre, mi porta da Milano un Modem USB che non usa più per permettermi di non vagabondare per la Val Pellice in modo da sfruttare le connessioni altrui.
Comunque e qui finisco con i lamenti, ma potrei anche senza fatica continuare, ieri ero a Torino e visto che era a portata di mano (il negozio s'intende anche se situato in una zona impestatissima per i parcheggi,zona S.Rita) provo a telefonare da casa di mia madre.
Telefono sempre occupato......a tutte le ore..
Al momento sono appunto nove settimane e mezzo e non è detto che diventino 10....11....12



Qui da noi, visto che ci sono turisti (dico spesso che questo è l'ombelico del mondo) alcuni negozi di alimentari sono aperti.

Pane di grano duro euro 1,20 (credevo al chilo naaaaaaaaaaa.... al pezzo circa 200 gr l'uno).
Pezzature fantasiose qualcuna pesava anche 50 gr in meno.
Morale euro 6 sei al kilo.
Ora lo sappiamo tutte che la farina di grano duro costa molto di più di quella di grano tenero da 6 euro al kg sono veramente troppi (sarà stato per ricompensare il panettiere che invece di dormire, visto che era domenica, ha dovuto lavorare?)
Il giorno dopo vado alla posta ed avendo di nuovo finito il pane e non volendo girare tutto il paese per un parcheggio vado ad acquistarlo in uno di quei negozi tipo "COMPRO QUI'" ma poi non ci torno più..
Pane comune , qui da noi si chiama biova, a Milano michetta, a Roma credo si chiami ciriola (sulla tastiera in effetti c'è il simbolo della "e" di euro ma ancora non ho capito come fare perchè anche premendo il tasto per le maiuscole non succede nulla) a euro 3.50 al kg.
Guardo la titolare del negozio e le dico: "Ma non è caro il pane comune e questo prezzo?"
"Ma lo trova caro?" mi risponde con uno sguardo bovino e stupido.
"Ma certo, sono le vecchie 7000£ di qualche anno fà".
"Sà, questa è una rivendita per cui......"
Giuro mi vergognavo di postare questo pane perché la ricetta mi sembrava veramente semplice e banale ... ma lo faccio per protesta!!!
E siccome anche l'acquisizione delle immagini mi ha fatto dannare abbiate pazienza per l'impaginazione... e finalmente il procedimento
Tempo di preparazione: circa 30' senza contare il tempo di lievitazione
Costo: basso
Difficoltà:**
Ingredienti
400 gr di farina manitoba
300 gr di farina di segale
1 cucchiaino da the di sale
3 cucchiai di olio extravergine
20 gr di lievito di birra fresco
1/2 cucchiaino di zucchero
Come al solito sciogliere il lievito in poca acqua appena tiepida con l'aggiunta di mezzo cucchiaino di zucchero.
Passato circa un quarto d'ora si sarà formata una schiumetta e il lievito sarà pronto.
Versa le due farine nel mixer, aggiungere il sale, azionare il robot per qualche istante per miscelare il tutto, aggiungere quindi il lievito sciolto, l'olio e sempre col robot in funzione versare a filo acqua ben calda fino ad ottenere una pasta MORBIDA leggermente appiccicosa.
Estarre il panetto dal bicchiere del mixer, lavorarlo per pochi minuti, suddividerlo in due porzioni, inciderle a croce, ungerle, sistemarle in due scodelle sigillandole con pellicola trasparente.
Sistemarle in forno con la sola luce di cortesia accesa ed attendere che si siano raddoppiate di volume (almeno 1 ora, ma un tempo maggiore sarebbe augurabile).

Estrarre le due scodelle sgonfiando col pugno chiuso le due pagnotte, rilavorandole brevemente.
Io dò di solito, quando ho fretta, la forma di pagnottelle ma quando ho tempo mi sbizzarrisco...
Risistemare il pane su teglie ricoperte da carta da forno e rimetterle in forno esattamente come prima, ben distanziate e con la sola luce di cortesia accesa,
Passata almeno un'altra ora, estrarre le teglie ricoprirle con una coperta portando il forno a 170°/180°
Infornare quindi in forno ventilato per almeno 30' fino a doratura.
Raccomando sempre di controllare dopo i primi 20'/ 25'

Chiedo scusa per la banalità della ricetta , ripeto, la pubblico solo per protesta.
La prossima ricetta sarà mooooooooooolto più golosa, promesso!!!
