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giovedì 25 settembre 2008

Palazzo Madama e il Bonet

Bella di giorno......e di notte!!!

Chi vive a Torino sa che la città è semplicemente meravigliosa, elegante, facile da girare e visitare.

Se ci si trova in qualunque punto ci si sa orientare proprio grazie alla sua struttura urbana.

Si gira volentieri a piedi ,anche se i mezzi pubblici non mancano con tempi di attesa a volte logoranti.

Le vie del centro sono veramente una gioia per gli occhi e spesso solo per quelli, visto che le bellissime cose esposte sono spesso inaccessibili per i portafogli che ormai sono solo un gemito.

Ma la visita ai musei, e ce ne sono veramente tantissimi, è un’emozione e, credetemi non è un sostantivo esagerato, che fa bene allo spirito , riempie gli occhi di visioni bellissime e non grava eccessivamente sul nostro bilancio.

I giovani possono usufruire dello sconto , basta esibire la tessera universitaria o il documento per la riduzione di cui dovrebbero essere in possesso.

Gli over 65 hanno la riduzione del 40% per cui basta avere le scarpe comode….. da museo appunto e la fotocamera digitale e via!!!!!

Io sono andata due volte a Palazzo Madama.

La prima, avendo avuto il permesso di fotografare ma senza flash, mi sono letteralmente sfrenata.

La seconda sono tornata per fotografare quello che mi sembrava interessante e che non avevo ripreso la prima volta e anche per documentare meglio le decine e decine di immagini immagazzinate nel mio pc.

Ora propongo alle mie amiche, proprio per invogliarle a venire qui a Torino e a lustrarsi gli occhi di persona, una serie di soggetti che, con fatica, ho diviso per temi cercando di rendere godibile questa passeggiata virtuale a braccetto della sottoscritta.

E una vocina mi dice che questo tour vi piacerà.

Se così sarà effettivamente ve ne proporrò ancora alcuni altri e tutti da godere sul vostro monitor e senza muovere un solo muscolo:

Alcune foto non sono molto belle e questo perché la luce era a volte scarsa, fotografavo con una sola mano e avevo una borsetta che sembrava quella di Mary Poppins ( ma le mie borsette sono sempre così!!)

Arredi lignei provenienti dall'Abbazia di Santa Maria di Staffarda

Fondata nel Xll secolo per opera dei monaci cistercensi, provenienti dalla Francia...

Sedile e particolari....






Bellissimi lavori di finissimo intaglio...


Magari sul luogo potrebbero sfuggire???

Questi arredi si trovano proprio all'ingresso...



Bellissimo capitello in terracotta con annunciazione di angeli e santi...

Maestro San Domenico di Chieri... 1400 circa




Pietà e particolari....

Maestro di Santa Maria Maggiore 1480 circa....












Qui sotto un'altra pietà per opera di uno scultore alsaziano 1510

E dal titolo: Compianto su Cristo morto.....





Se questa piccola carrellata sarà gradita... ho inriserbo molte altre immagini di vario e bellissimo genere!!!!

Ed ora ecco il dolce.

Sperando che la dicitura sia giusta dopo tanto girare offro alle mie amiche questo specialissimo dolce caratteristico di Torino.

Specialissimo proprio per la sua semplicità e per la sua bontà.

Bônet significa berretto ed era ed è il dolce che conclude un buon pranzo.

Invito le torinesi doc a correggere ed integrare con notizie e cenni storici più approfonditi quello che la terruncella che scrive va dicendo…


Quando ho deciso di preparare questo che è in fondo un budino, ho trovato tante ricette che quasi non mi sapevo più raccapezzare alla fine ho fatto una media degli ingredienti e questa è la mia versione.


Al ristorante, quelle poche volte che vado ho visto che la forma preferita è quella allungata, ma altrove l’ho visto anche a forma di budino con

il foro al centro.

Io a dire il vero per questioni di praticità e anche perché non avevo degli stampi adeguati ho preparato il dolce i 3 modi.

Il primo che è quello che appare in foto è a forma

di budino con foro centrale (avevo solo quello) e il risultato dopo la cottura è stato più gradito per la consistenza.

Il secondo è a forma di budino classico a forma piena.

L’avanzo della preparazione, per la disperazione e n

on avendo più tempo l’ho messo in uno stampo di silicone da plum cake ed è andato a buon fine anche quello.

Non è rimasto NULLA!!!!!

Ora ecco la ricetta

Tempo di preparazione: circa 40’

Costo: medio

Difficoltà**

Ingredienti

100 gr di amaretti

100 gr di zucchero
100 gr di cacao amaro

6 uova intere

1 litro di latte intero
1 bicchiere da vino di rum di buona qualità

Per il caramello

100 gr di zucchero
2 cucchiai di acqua

Portare ad ebollizione il latte intero e farlo raffreddare e filtrarlo per eliminare la pellicina che di solito si forma.

Aggiungere il rum e mescolare con cura.

Ridurre in polvere gli amaretti, aggiungere il cacao amaro e mescolare bene affinché il tutto si amalgami alla perfezione.

Sgusciare le uova intere e montarle per bene con l

o zucchero.

A questo scopo ho usato l’accessorio del mio mixer con cui monto la panna.

Ora alla polvere si amaretti e cacao aggiungere a filo le uova montate con lo zucchero e per ultimo il latte e rum.

Preparare ora il caramello.

In un pentolino a fondo spesso versare lo

zucchero c

on 2 cucchiai d’acqua e girare con pazienza sin quando lo z

ucchero si è ben sciolto e il caramello ha raggiunto un bel colore bruno-dorato.

Per me questa è stata l’operazione più diffici

le e rognosa ma alla fine ce l’ho fatta!!

Versare il caramello negli stampi che serviranno per la cottura e quando si è raffreddato versare il composto preparato in precedenza.

Porre gli stampi in contenitori in cui è stata

versata

dell’acqua molto calda che arrivi a circa 1/3 dell’altezza dello stampo per effettuare la cottura a

bagnomaria.

Porre quindi a cuocere in forno preriscaldato e

ventilato a 180° per circa 35’/40’.

Per evitare che l’acqua, bollendo, possa finire nello stampo con foro centrale tapparlo con
una sferetta di carta di alluminio.


Saggiare la compatezza del bônet con uno stecchino:deve essere morbido ma consistente.

A completo raffreddamento sformare in un piatto da portata e servire.

E come al solito BUON APPETITO!!!!!