



Piaceranno alle amiche del meridione, vedrete perchè!!!!!

Lory ha trovato un delizioso gattino o gattina di pochi giorni che deve essere ancora allattato: è un delizioso cucciolo nero con occhi verdi.
Lei lo terrebbe ma per motivi vari e seri non le è possibile e non vorrebbe portarlo in un gattile!!
Sarebbe disposta a pagare le spese del veterinario,vaccinazioni ed eventuale trasporto a domicilio.
Se soltanto poteste adottarlo sarebbe veramente un atto meritorio.
Io lo prenderei qui ma ho già Ninì per cui mi è difficile aggiungerne un altro anche perchè spesso mi assento da casa.....
E ora veniamo al post di oggi che non lascia dubbi circa il suo contenuto!!
Non desidero addentarmi nella palude delle considerazione che quotidianamente vengono fatte
sulla questione razzismo.
Desidero citare solo alcuni episodi che mi riguardano, su ciò, invero poca cosa per fortuna, che mi è capitato nel corso della mia vita.
Arrivammo a Torino nel 1946.
Mio padre, brigadiere della Guardia di Finanza, avendo vinto un concorso nelle Dogane, scelse appunto Torino (altre destinazioni erano Verona ed Ancona) perché un suo stupido amico gli aveva detto che in questa città sarebbe stato facilissimo trovare casa.
Ho detto che l'amico era stupido in quanto dopo vari solleciti da parte di mio padre sulla ricerca della casa gli aveva detto di stare tranquillo che di case ce ne erano a bizzeffe.
In effetti forse ce ne erano ma lui non si interessò minimamenti di trovarcene una.
Quindi fummo ospitati in casa sua per 2 mesi (tra meridionali a volte si usa così) fin quando mio padre trovò una stanza in C. Dante e lì ci traferimmo.
Ogni tanto quando ancora adesso mi chiedono perché approdammo a Torino devo precisare che fu per via del lavoro di mio padre perché a volte vedo balenare negli occhi di chi mi fa questa domanda , l'immagine di poveri disgraziato arrivati a Porta Nuova con la valigia di cartone legata con lo spago.
Ma tra le persone più anziane non credo che si sia sbiadito il ricordo di quei cartelli che recavano la scritta "AFFITTASI MA NON A MERIDIONALI".
Altro che marocchini e albanesi.
Ricordo ancora che i figli dell'amico di mio padre, che per inciso faceva il ciabattino al Ferrante Aporti (Carcere minorile, per chi non fosse di Torino), e che lavoravano in Fiat si erano ben dati da fare a parlare bene il dialetto piemontese!!!!!!
Mio padre citava un episodio che ricordava, a distanza di anni, ancora con molta stizza.
I colleghi di dogana dovevano averlo sfottuto per il fatto che era meridionale.
Ovviamente non essendo presente non posso riferire i termini precisi della conversazione, ma ricordo bene quello che mio padre rispose loro:
"Quando in Magna Grecia si tenevano i LUDI Iuvenalis qui i vostri avi si tiravano le noci di cocco da un albero all'altro".
Non sono in grado di riferire la risposta.....
Parecchi anni dopo, ero sposata , credo fosse tra il '73 e il '75 , e lavoravo tutto il giorno dalle 8 del mattino fino alle 18,30.
Una sera verso le 19.30 mi misi a sbattere i tappeti anche perchè umanamente non mi era stato possibile farlo in un altro momento.
Da un balcone di fronte al mio una vecchia megera mi apostrofò dicendomi:" Uè, Napuli, non si sbattono i tappeti a quest'ora"!
In effetti l'ora non era giusta, ma quella donna non mi aveva mai parlato, non sapeva quale fosse
il mio paese di origine: forse il capello nero mi poteva avere tradito???
Un altro episodio che mi torna in mente, ripensandoci non era per nulla razzista, avvenne quando un momento prima di partore mia figlia mi si avvicinò un'infermiera e mi disse:" Tranquilla signora adesso arriva "O DOTTORE"!.
Se mi avesse detto che arrivava "IL DOTTORE" non avrei capito?
Fu un pò peggio, quando venimmo ad abitare qui: ci guardavano in modo strano, sospettoso, diffidente, non eravamo originari del posto e facevamo "LAVORI STRANI".
Mio marito restauratore archeologico indossava il camice bianco quando lavoravae, faceva ridacchiare gli operai che venivano a fare dei lavori qui nella casa, e io che facevo la fotografa....
Insomma in tanti anni, 25, che abito qui non sono riuscita a fare amicizia quasi con nessuno... e dire che io parlerei anche con le pietre!!!
Come ho detto all'inizio questi episodi davvero pochi, sono veramente minimi rispetto a quello che avviene quotidianamente nei confronti dei diversi, per religione e per il colore della pelle.
La cosa preoccupante è che questi episodi di razzismo sembrano continuamente in aumento.
Speriamo bene!!
Ed ora consoliamoci con questi biscotti che sono interessanti per gli ingredienti un poco insoliti, facili da fare e anche veloci:
Tempo di preparazione: circa 30'
Costo: medio
Difficoltà: **
Ingredienti
500 gr di farina 00
1 bustina di lievito per dolci
100 gr di pinoli
150 gr di vin santo
150 gr di olio extravergine di oliva
150 gr di zucchero
100 gr di uva passa
1 pizzico di sale

Mettere a bagno l'uvetta nel vin santo almeno per 30'.
Passato questo tempo strizzarla, asciugarla con cura e metterla da parte per il momento.
Setacciare due volte la farina con il lievito, versarla in una capace scodella, aggiungere lo zucchero, l'olio e il vin santo .





Infornare in forno preriscaldato e ventilato a 150°, quindi ad una temperatura più bassa del solito.....


