domenica 25 gennaio 2009

Torta agli amaretti...spiritosa


"Mamma, passeremmo da te sabato sera"....


"Passa pure quando vuoi, tanto hai le chiavi"......

Mia figlia infatti era venuta a casa mia, durante la mia assenza per dar da mangiare al gatto......


"Ma verremmo dopo cena, sai non vorremmo che ti stancassi a cucinare".....

Mia figlia era sinceramente convinta di quello che diceva, ma al mio.....


"Ma FFFFFigurati, ho in mente qualcosina di speciale"........


"Allora veniamo!!!!" Senza ombra di esitazione!!

Si sa ...la carne è debole!!!!


"Vuoi che ti dica cosa ho intenzione di preparare?"

"No"...

Lei ama le sorprese.....


Infatti da quando gestisco questo blog ......per necessità di pubblicazione, diciamo così, ma anche perché mi piace in modo smodato provare nuovi piatti, propongo ai miei cari delle novità.....


Per cui, oltre ad altri portate che ho preparato, e che pubblicherò a breve, ho preparato anche questo dolce di una semplicità incredibile e visto che non solo è d'aspetto "gradevole" (infatti mio genero lo ha puntato subito ed è andato a raschiare il fondo del pentolino in cui era rimasto un piccolo avanzo della farcitura, facile anche quella da approntare) è anche buono ......

Per cui a cuor leggero posso dedicarlo ad Annamaria che domani compie 50 anni!!



Felicissimo giorno, cara Annamaria che ormai a furia di guardare tutte le torte che con tanto affetto le tue amiche ti hanno virtualmente dedicato, avrai la glicemia a 1000!


Altri mille anni di felicità a te che ci guardi e ci segui con il tuo visetto spiritoso, con la tua zazzeretta corta e sbarazzina che ti fa sembrare più giovane e ancora più graziosa e con il tuo affetto!!!!!


Ti dedico questa torta che come ho detto più sopra è facile da preparare, di bell'aspetto e soprattutto molto golosa.....


Siccome l'impasto era parecchio, come ho fatto altre volte, l'ho suddiviso un due stampi di cui offro qui la parte farcita e più sotto quella semplice anche perché avevo finito la farcitura....


La ricetta è un po' insolita perché ho usato l'olio al posto del burro ed il rum (ecco perché l'ho chiamata spiritosa) come ...... "solvente" per gli amaretti che rappresentano la caratteristica di questa torta.

Le foto questa volta sono in numero maggiore del solito, ma non mi scuso visto che qualcuna di voi mi ha detto che le piacciono e che vi prego di guardare fino alla fine del post perché alla fine c'è la versione semplice del dolce e che mia figlia ( che oltre ad un bel pezzettone di quello farcito) tagliandone una metà di quello semplice ha esclamato: "Mamma il coltello va giù da solo," tanto era morbido....

Domani, forse nel suo ufficio faranno un break diverso dal solito.....

Ecco qui la ricetta: avevate perso le speranze?
NAAAAAAHHHH!!!!

Tempo di preparazione:Circa 30'40' ( io l'ho eseguito quasi per intero col mixer)
Costo: medio
Difficoltà: **

Ingredienti
400 gr di amaretti
4 uova medie
170 gr di fecola
170 gr di farina 00
1 1/2 bustina di lievito per dolci
150 gr di zucchero a velo
1 pizzico di sale
1 1/2 dl di rum di buona qualità ( un bel biccherone da vino)
140 gr di olio extravergine

Per la farcia
150 gr di cioccolato di copertura
100 gr di panna fresca
20 gr di zucchero a velo
3 tuorli


Estrarre per tempo le uova per averle a temperatura ambiente, dovendo montare le chiare a neve.

Setacciare due volte la farina, fecola e il lievito e versare in una capace terrina.


Frullare gli amaretti con il rum.

Separare i tuorli dagli albumi e montarli con lo zucchero.

Montare a neve ben ferma gli albumi, ricordandosi di aggiungere un pizzico di sale......


Versare quindi nella terrina che contiene la parte secca tutti i vari ingredienti liquidi...


Unendo per ultimi gli albumi montati a neve ben ferma con movimenti circolari dal basso verso l'alto in senso orario fino ad ottenere un composto omogeneo e abbastanza fluido...


Versare quindi il tutto in uno stampo ( o due come nel mio caso) ben imburrato ed infarinato ed infornare in forno preriscaldato e ventilato a 180° per circa 40'/45' ( fare la prova dello stuzzicadente: deve uscire asciutto dalla torta).


Intanto preparare la farcia.

Ridurre a pezzi del cioccolato di copertura di buona qualità ( io, manco a dirlo ho usato delle grosse pastiglie di cioccolato della Caffarel), versare i pezzi in un pentolino a fondo spesso e aggiungere la panna e lo zucchero a velo e metterlo a cuocere a bagnomaria fino a quando il tutto diventa un composto fluido e vellutato... ci vogliono veramente pochi minuti....

Sempre mescolando metterlo ora a raffreddare in acqua fredda e quand'è diventato tiepido aggiungere i tuorli fino ad ottenere una crema omogenea e far raffreddare a temperatura ambiente.


Quando il dolce sarà cotto estrarlo dal forno, attendere qualche minuto e sformarlo delicatamente su una griglia e farlo raffreddare perfettamente.

A questo punto siamo veramente alla fine......

Usando una lama lunga e ben affilata, tagliare il dolce in tre strati facendo attenzione perché è morbidissimo e.... fragile e adagiare la prima fetta su un piatto di portata .....


Spalmare quindi con la farcia fredda usando una lunga spatola (se non la si possiede usare un lungo coltello, ma ne consiglio l'acquisto perché facilita veramente l'operazione)...

Adagiare il secondo strato e ripetere l'operazione e quindi coprire con la sommità del dolce cospargendone la superficie con dello zucchero a velo....

Con un poco della farcia avanzata colmare la parte superiore del dolce là dove si era creata la frattura dovuta alla lievitazione in forno, creando un ulteriore elemento decorativo....



Cara Annamaria allora ti è piaciuto il mio dolce????

Spero di si...e ancora tanti auguri!!!


giovedì 22 gennaio 2009

Pappardelle alla menta con sughetto tricolore


Mio padre ora avrebbe circa 100 anni.

Nacque quindi in un periodo di grande povertà, specialmente nel paesino che gli diede i natali a poca distanza da Taranto.

L'abitudine, invalsa tra le amiche di sua nonna, e che a distanza di anni ricordava con grande fastidio, era quella di andare a chiedere in prestito quello che mancava in casa.

"Cummà, mi presti la padella, il tegame, i piatti, il filo , l'uncinetto?"

Malvezzo comune nei paesi.....

Ricordo che quando ero bambina, quindi parecchi anni dopo e questa volta nel mio paese la nostra vicina dovendo iniziare la lavorazione di una coperta MATRIMONIALE all'uncinetto venne a casa di mia nonna a farselo prestare......


Poi c'erano delle altre vicine che, senza alcun ombra di pudore, invitavano a pranzo tutti i parenti (e le famiglie all'epoca erano veramente numerose) e andavano dalle varie comari vicine di casa a farsi prestare addirittura il servizio da 12 piatti......


In epoche più recenti, e questa volta a Torino, mia madre ha avuto delle vicine che avevano sempre bisogno di una tazza di zucchero, di farina, di una manciata di pasta e via dicendo senza ricordarsi mai di rendere nulla.

Non era per il cibo chiesto ma per la rottura di scatole di queste richieste continue....


Per cui se mia madre aveva bisogno di qualunque elettrodomestico, anche se l'uso era limitato nel tempo, andava a comprarselo, per non parlare del cibo: il frigo doveva essere sempre ben fornito!!!!!


Una sola cosa mio padre non volle che fosse acquistata: la macchinetta per tirare la pasta.

Quella doveva essere fatta e tirata diligentemente a mano.

Tutte le domeniche mia madre preparava le tagliatelle che condiva con un sughetto in cui era sempre presente uno "sfrizzolo" di maiale e poi faceva anche le tagliatelline più sottili da cuocere in brodo.....

Me le ricordo ancora!!!

Sono sicura che le amiche, e credo che ce ne siano parecchie, che preparano la sfoglia a mano possano capire cosa intendo: la grana della pasta è impareggiabile completamente diversa da quella pur buona che si ottiene con la macchinetta tipo Imperia che pure possiedo.


Quando ho visto questa ricetta, credo lo scorso anno su un giornale che ormai si confonde tra la marea di quelli che possiedo ( e credo di essere compresa), mi è piaciuta subito e l'ho voluta realizzare però facendomi aiutare per l'impasto dal fedele robot, tirandola però in segiuto a mano.

Io l'ho preparata con la menta, ma mi rendo conto che ora forse è di difficile reperimento pur essendo una pianta perenne.

Si potrebbe sostituire con l'equivalente quantitativo di basilico, io infatti ne ho appena acquisto un vasetto da Lidel (0,99 cent, anche se aveva un'aria un po' macilenta).

Comunque visto che anche stavolta l'ho tirata troppo lunga vi dò la ricetta.

Sono troppe le foto della pasta cruda? Ebbene sì, ma con la fatica che mi è costata .....sopportate!!!!!

Tempo di preparazione: 30' più il riposo della pasta
Costo: medio
Difficoltà:**

Ingredienti per 2 persone

Per la pasta
200 gr di farina 0
2 uova medie
30 foglie di menta (se si usa il basilico anche meno)

Per il sugo

1/2 cipollina oppure uno scalogno medio
2 zucchine medie
1 ciuffo di prezzemolo
1 manciata di pomodorini tipo ciliegino
150 gr di mazzancolle fresche o congelate
3 cucchiai di olio extravergine
1/2 bicchiere di vino bianco
sale e pepe macinato al momento oppure un poco di peperoncino



Versare nel robot la farina e le foglie di menta e far frullare fin quando farina e menta si son ben amalgamate.


Aggiungere quindi le uova e mixare fino ad ottenere una palla ben compatta.

Estrarla, lavorarla per alcuni minuti e lasciarla riposare sul piano di lavoro coperta con una scodella per circa 30'.



Nel frattempo preparare il sughetto mettendo a soffriggere in 3 cucchiai di olio extravergine la cipollina tritata fine, la dadolata di zucchine (che ormai si trovano sempre) e il prezzemolo tritato .......

Eliminare dalle mazzancolle fresche o debitamente scongelate il filetto nero che si trova sul dorso e versale nel sughetto che si sta cuocendo......


Sfumare con un goccio di vino bianco a temperatura ambiente...... Aggiungere quindi i pomodorini tagliati in quattro..... debbono rimanere ben evidenti!

Regolare con sale e pepe macinato al momento o se gradito un po' di peperoncino.....


Stendere, passati i 30' di riposo, la pasta ad uno spessore di due o 3 millimetri o più sottile se così piace ma larga almeno 2 cm.......


A questo punto i giochi son fatti.

Cuocere le pappardelle in acqua bollente e salata per almeno 7'/8' o a seconda del gusto personale.

Intanto riscaldare il sughetto che verrà aggiunto alla pasta che verrà servita in un piatto preriscaldato....

Mia figlia mangia la pasta molto al dente, a me piace giusta, a mia madre più morbida......


Per cui vedete voi, il tempo medio, quello per me giusto l'ho indicato.

Servire senza formaggio visto che ci sono le mazzancolle ma anche qui è giusto che prevalga il gusto individuale....

E come sempre:BUON APPETITO

mercoledì 21 gennaio 2009

Selvaggi o domestici: ecco gli Animaletti alle nocciole di Mammazan


Ma cosa c'entra una bicicletta con il titolo della ricetta?

Ma "Diancine!" come amava esclamare un vecchio, piriforme e adorabile professore di etruscologia che faceva parte del corpo docenti dell'Istituto di Archeologia presso cui lavoravo, il quale mai e poi mai avrebbe usato espressioni men che forbite!!

Ma per fare un giro, anche breve, in mezzo ad una immaginaria foresta o cortile di campagna, tra questi pochi animali che grazie a dei malefici tagliabiscotti ho preparato per la gioia mia (ogni tanto però ho bisogno di soffrire un pò mentre li confeziono ... e poi spiegherò perché) e per quelli di DOVRANNO mangiarli ovvero le mie cavie....


Forse qualcuna di voi ricorderà che acquistai 100 tagliabiscotti ( in un'unica confezione) presso la Rinascente di Milano durante un tour che ho documentato in passato.

E non vorrei che, sempre qualcuna di voi, possa pensare che io sia così snob che per i miei acquisti, ultimamente orientati verso un unico tema e cioè quello mangereccio (vedi pubblicazioni e stampi per dolci) se non vado a Milano non compri nulla!!!


Questa scatolona giaceva inutilizzata in un ripiano della dispensa, insieme ad ad stampi di varie fogge e dimensioni (ormai cerco d'impormi di non acquistarne più) anche perché mi ero resa conto in passato, che se non avessi usato una sfoglia piuttosto "soda" non sarei riuscita ad ottenere un risultato così .... dettagliato.

Questi draghetti non mi hanno creato grossi problemi, infatti si sono staccati dalla formina in plastica abbastanza agevolmente ma alcune altre "bestiacce" mi hanno fatto dannare...


Cosa ne pensate di questo controluce???


Eccola qui la carogna di giraffa!!!!!!

La testina rimaneva nello stampo, senza contare che la codina, che ora appare saldamente attaccata al suo prezioso sedere, gliel'ho dovuta attaccare.... almeno in alcuni casi!!!



Ma poi si sono convinte a partecipare alla sfilata!!!

Altro tentativo di controluce...ma non è un granché.....


La paperella è figlia unica... le altre sono sparite, quindi niente foto di gruppo!!


Ma ora prima che finiscano le foto, che stranamente sono poche rispetto alla mia media, vi dò la ricetta che è semplice semplice.....

Tempo di preparazione: circa 15'/20'
Costo: medio-basso
Difficoltà: * se si esclude la difficoltà, come nel mio caso, di staccare i biscotti dagli stampini!!!!

Ingredienti
100 gr di nocciole tostate
170 gr di farina 00
1 bustina di vanilllina
100 gr di zucchero semolato
2 gr di bicarbonato d'ammonio (farmacia)
2 albumi montati a neve


Setacciare la farina con il bicarbonato d'ammonio e la vanillina.

Frullare le nocciole leggermente tostate ( è sufficiente farle tostare anche in un padellino antiaderente, muovendolo in continuazione).

Montare a neve i bianchi d'uovo ( a temperatura ambiente) con un pizzico di sale.

Trasferire in una scodella la farina setacciata, aggiungere lo zucchero, la farina di nocciole, mescolare con cura ed unire infine gli alburni con movimenti circolari dal basso verso l'alto fino ad ottenere un impasto omogeneo.

Secondo le indicazioni della mia fonte d'ispirazione (Il libro dei biscotti) sarebbe stato sufficiente raccogliere delle palline d'impasto e depositarle su carta da forno.



Io, invece, ho steso col matterello una sfoglia alta pochi millimetri ed ho ricavato con pazienza, cristonando anche a voce alta...tanto ero sola, tutti i biscottini le cui forme appaiono qui.

Ho scoperto in seguito che c'era anche il leone e qualche altra bestiaccia... ma ormai avevo finito la pasta e qui le trasmissioni erano finite ....

Ho trasferito i biscotti usando la lama di una lunga spatola (altrimenti teste e code partivano, anzi non partivano proprio e rimanevano sul piano di lavoro) e li depositato su placche ricoperte di carta da forno.

Ho quindi infornato in forno preriscaldato e ventilato a 140' per circa 15' controllando la doratura dei biscotti che devono appena apparire dorati ed essendo di piccole dimensioni cuociono in fretta.....


E voilà .. anche questa volta è andata.

Ditemi ora: credete che i vostri bambini li mangeranno???????