venerdì 24 ottobre 2008

La galantina dello chef

Simone, mio figlio:

“Guarda che se tieni le unghie così lunghe consumi i caratteri del pc nuovo come hai fatto con l’altro”

"Perchè non impari a scrivere con i polpastrelli?"
E io mi chiedo come si fa a scrivere con i polpastrelli….





In effetti sui tasti dell’HP le lettere erano ormai completamente sbiadite e quindi non vedendo più nulla prima ho ripassato i caratteri mancanti con un pennarello indelebile color argento che faceva schifo, poi ho appiccicato su ogni tasto un’etichetta autoadesiva e ho consumato anche quelle.

Sono volata quindi alla ricerca di forbicette riparatorie, e ho posto fine all’orrendo spettacolo che offrivano le mie unghie e così è cominciata l’avventura n.2 con il mio nuovo Dell nuovo fiammante.


E’ bellissimo!

Il monitor, tanto per cominciare è più grande, la tastiera color argento.

A destra poi c’è l'orologio, e nella finestra immediatamente più in basso in un riquadro scorrono, ad una ad una, tutte le immagini che sono raccolte nelle varie cartelle.

Mi chiedo se a richiesta saprebbe anche fare il caffè….


Ma ora passo subito alla ricetta che desidero proporre alle mie amiche, senza bisogno di ricorrere al solito grido:

BANDO ALLE CIANCE!!!!!

Si perde nella notte dei tempi l’ultima volta che ho preparato questo antipasto che è un po’ laborioso, assolutamente non difficile e che va preparato in tre steps.


Bisogna per prima cosa avere a portata di mano un barattolo cilindrico (io ho usato quello vuoto e unto che aveva contenuto olio di semi).


Anzi l’ho acquistato per l’occasione, cercando invano un olio meno costoso, visto che non adopero mai olio di semi, svuotato del contenuto appena prima di riempirlo.

Ma ora procedo come di consueto.

Piccola premessa: come è evidente ci sono due caratteri di scrittura : quello più piccolo è derivato dal documento word su cui ho scritto il testo, mentre quello più grande è dovuto al fattto che sto scrivendo direttamente qui.
Non chiedetemi perchè perchè non lo so e non lo voglio nemmeno sapere!!!!!

Come è evidente ho sbagliato la sequenza delle immagini...


Ma sarà chiaro fra un attimo!!!

Tempo di preparazione: circa 30’/40’

Costo : medio

Difficoltà: **

Ingredienti:

  • 300 gr di carne trita grasso-magra
  • 300 gr di petto di pollo
  • 100 gr di mortadella
  • 100 gr di prosciutto cotto
  • 100 gr di pecorino semistagionato piuttosto morbido
  • 50 gr di parmigiano
  • 2 uova medie o 3 piccole
  • Una grattatina di noce moscata
  • Sale e pepe q. b.
  • Il basilico no c'entra ma ci sta bene!!!!

Il petto di pollo è preferibile a quello di tacchino perchè più saporito,... ma può andare bene anche quello...


Perchè 2 foto? per un delirio di onnipotenza? noooooo!!!!! solo per mostrare la consistenza del pecorino!!


Beh si vede... solo prosciutto di qualità e buona mortadella...


La carne deve essere grasso-magra per rendere più morbido l'impasto visto che non ci sono a ltri grassi....


In una capace scodella radunare tutti gli ingredienti sovracitati, dopo aver tagliato a dadini i 2 salumi, il formaggio, e ridotto in dadolata il petto di pollo.


Aggiungere le due uova, il parmigiano grattugiato, il sale, il pepe e la grattatine di noce moscata.

A questo punto, si può mescolare con un cucchiaio e, metodo più efficace e veloce impastare il tutto con le mani ben lavate.

Si otterrà un risultato più omogeneo in minor tempo.


A questo punto trasferire il tutto nel barattolo, che come ho detto ho svuotato immediatamente prima di questo utilizzo affinché rimanesse ben unto, pressare con cura coprire il cilindro con un cappuccio di alluminio in doppio strato e trasferirlo in una pentola che lo contenga almeno per i 2/3.

Io ho adoperato una pentola a pressione della capacità di 7 litri.


Immergere quindi il barattolo in acqua calda e lasciar cuocere per 30/40’ non di più.

Trascorso questo tempo, lasciare il cilindro a raffreddare nel bagnomaria, ovviamente dopo aver spento il gas.

Saranno necessarie alcune ore…



Quando l’acqua sarà fredda estrarre il barattolo e con l’apriscatole eliminare la base del cilindro facendo scivolare all’esterno la carne, spingendola dolcemente con il pugno.

Avvolgere il cilindro di carne con un foglio di alluminio e lasciare in frigo per almeno 7/8 ore.


Tagliare a fette dello spessore di circa 1 cm e disporre in un piatto di portata contornando di sottaceti. Ora vi chiederete perché nelle foto non li vedete. Molto semplice!!


Ai miei figli i sott’aceto non piacciono e quindi ho eliminato anche la fatica di disporli in foto…..

Pensandoci bene mi pare che non abbiano neanche mangiato l’insalata!!!!! Posso suggerire a coloro che amano la gelatina di pennellarne ogni fetta, facendo poi raffreddare in frigo contornando il tutto con dadolini .
Io ho preferito una presentazione di questo tipo che offre anche un bell’effetto cromatico.
Come si è notato dagli ingredienti e dalla modalità di cottura è un antipasto abbastanza magro e relativamente costoso anche perché è sufficiente per almeno 8 persone e più a seconda dello spessore delle fette.

Questa volta ho proprio esagerato...


Con le foto...come al solito....


Ma queste mi dispiaceva non inserirle....


per cui ve le godete tutte...

Tanto la fatica l'ho fatta io !!!!!
E come al solito:BUON APPETITO!!!!!

lunedì 20 ottobre 2008

Ricarda e i muffin al caffè

é
Scuro come la notte....

Dolce e morbido con il suo irresistibile cappello bianco.....

Il mio blog mi ha regalato un sacco di piacevoli esperienze.

Ho avuto la fortuna, oltre alla comunicazione via e mail, di parlare telefonicamente e conoscere in alcuni casi alcune delle mie amiche, grazie anche al fatto che abitiamo a Torino.

L'ultimo simpaticissimo incontro è avvenuto qualche giorno fa, luogo d'incontro un bar in Via Nizza nel punto in cui s'innesta con Piazza Carducci, che rischia di diventare, grazie ai cantieri, una nuova Fabbrica di San Pietro.

Avevo detto a Ricarda che avrei indossato un soprabito di lana bianco ed è stato grazie a questa indicazione che lei mi ha subito individuato.

Cosa dire della mia piccola e giovane amica?

Assolutamente deliziosa..... e soprattuto molto in gamba!!!

I nostri contatti erano avvenuti parecchio tempo prima proprio grazie al suo blog scritto dal Giappone, in italiano ed in tedesco, sì perché Ricarda è una tedeschina con infanzia trascorsa a Berlino (spero che perdoni la mia inesattezza) e ha vissuto per un certo periodo in Giappone con il marito, lavorando entrambi in differenti settori.

Non desidero aggiungere di più per una sorta di riservatezza, e anche perché nel poco tempo durante il quale ci siamo viste non potevamo parlare di tutto quello che era relativo alla nostra vita.

Quello che mi aveva colpito, era rappresentato dal fatto che, durante le nostre conversazioni tramite blog e prima della suo ritorno in Italia, mi aveva detto che mi aveva comprato un regalino che mi avrebbe consegnato durante un nostro eventuale incontro.

Ho pensato:" Ma guarda che tesoro, non mi conosce neanche e mi porta un pensiero dal Giappone!!!"

Simpatia istintiva, ricambiata!!!!!

Com'è la piccola Ricarda?

Mi ostino a chiamarla così anche se normalmente si fa chiamare Riki, ma trovo che Ricarda , nome per noi insolito, sia più carino...

Intanto è giovane, poco più di mia figlia, graziosa, con capelli lunghi castani, un bel visetto sorridente e due occhi vivacissimi.

Parla un italiano perfetto e anche il giapponese, com'è facile intuire visto che ha vissuto parecchio appunto in quel paese .

Qualcosa mi dice che lo parla alla perfezione esattamente come parla senza quasi alcuna inflessione la nostra lingua.

Ed ecco qui le due scatole, bellissime che mi ha regalato....


Questa contiene dei dolci e sotto ogni pacchettino c'è una bustina con un ingrediente che va aggiunto al dolcetto relativo...

Ho resistito alla tentazione di aprire i vari involucri perchè volevo fare le foto con la confezione integra......

Ho voluto documentare anche l'effetto cromatico della confezione...

Questa invece contiene una sorta di salatini....

Ancora misteriosi......

Dai colori invitanti, però.....

Io devo dire che me la sono cavata con una scatola di cioccolatini della Caffarel, idea molto terra terra , ma che funziona sempre....

Spero di incontrarla di nuovo per scambiare ancora quattro chiacchiere, visto che tra noi due l'intesa è stata immediata......

Ed ora la ricetta di questi muffin che le dedico, sperando che le siano di gradimento.... ma credo proprio di sì!!!


Tempo di preparazione : circa 20'/30'
Costo: basso
Difficoltà:*

Ingredienti

250 gr di farina
140 gr di zucchero di canna
125 gr di burro
1 bustina di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di bicarbonato
25 gr di uvetta ammollata in acqua tiepida per 30'
3 cucchiai di cacao amaro
un pizzico di sale
120 ml di latte
1 uovo
4 cucchiai di caffè istantaneo
65 gr di cioccolato fondente ridotto a scaglie




Come di consueto setacciare due volte la farina a cui è stato aggiunto il lievito e il bicarbonato.

Lo raccomando sempre (allunga la preparazione di 2 minuti, ma ne vale la pena in quanto permette ai due ingredienti di mescolarsi perfettamente e in più viene inglobata aria che consente una migliore cottura).

Versare quindi la farina § co. in una terrina mentre in un'altra si montano con una frustina l' uovo con lo zucchero, si aggiunge il burro fuso e tiepido, il cacao amaro, il cioccolato in scaglie, il caffè istantaneo e l'uvetta ammollata precedentemente in acqua tiepida.


Si mescola con cura e si versa velocemente e a filo nella scodella contente la parte secca della preparazione.

Si procede quindi con la solita tencnica che si usa per l'impasto dei muffin: mescolare giusto per amalgamare gli ingredienti, versare a cucchiaiate per 3/4 della capacità dei pirottini, disposti nell'apposito stampo .
Infornare quindi in forno preriscaldato e ventilato a 175° per 15'.

Poi possono essere consumati così e sono ottimi.

Ve lo garantisco anche perchè la ragazza di mio figlio mi ha chiesto di recente di rifarglieli, per la terza volta (quindi vuol dire che non solo le piacciono ma sono proprio buoni, levando però dalla lista ingredienti l'uvetta che io invece adoro....ma visto che li mangia lei.... lo farò!)


Oppure, come si vede dalle foto di inizio post, tagliare un poco della calotta se è troppo pronunciata e farcire con la panna montata.

Comunque di muffin ce ne sono tanti e per tutti i gusti ma di Ricarda ce n'è una sola. unica e irripetibile!!!!!

venerdì 17 ottobre 2008

Saddam e Il Pane alle noci e datteri

Saddam non ha certamente bisogno di un biglietto di presentazione.

Tutti ricordano il processo, la plateale esecuzione mandata impietosamente in rete per la curiosità morbosa di milioni di persone.

Non si può mai parlare bene di un dittatore e di molti altri che, come lui, si distinsero per le loro nefandezze.

Ma io qui desidero esprimere il mio pensiero , agganciandomi alle ultime notizie allarmanti, che riguardano la persecuzione dei cristiani che nel nord dell’Iraq stanno vivendo momenti drammatici.

Io ho vissuto a Bagdad per parecchio tempo in quanto ero membro della Missione Archeologica in Iraq.

Vivevo, e con me tutti gli altri”missionari”, sicuramente in un mondo dorato, se così si può definire.

Ogni membro della Missione svolgeva il proprio lavoro a seconda delle mansioni per cui era stato ingaggiato e certo nessuno di noi si permetteva di impicciarsi della situazione creatasi con la dittatura.

Ma io qui desidero parlare della tolleranza di Saddam, probabilmente perché era un “laico”, nei confronti delle altre religioni.


Proprio accanto alla residenza della Missione, distante veramente pochi passi, sorgeva una chiesa cattolica e al venerdì sera veniva un prete per celebrare la messa.

Qualcuno ricorderà che la tolleranza del dittatore (probabilmente per qualche scopo recondito) permise ad un cristiano come Tareq Aziz di avere un ruolo importante nel suo governo come ministro degli esteri…


Venne perfino in Italia e se non ricordo male fu ricevuto dal papa Giovanni Paolo II.

Durante il "regno" di Saddam le donne potevano studiare, lavorare, portare o meno il velo che magari non usavano abitualmente ma adottavano durante il Ramadan, come ho potuto constatare nel Museo dove andavo a fotografare.

Solo il cellulare non era permesso, infatti fatto fuori il dittatore, quantità incredibili di videofonini sono entrati nel paese….



E me ne sono resa conto quando un gruppo di ragazzi che lavoravano nel laboratorio di restauro della Soprintendenza (Mudiriah Mat Haf) di Bagdad, venne ad Amman per dei corsi di restauro e fotografano anche le mosche che volavano oltre a telefonare a tutto spiano.

E ora Tarek Aziz sta contando i giorni che lo separano, probabilmente da un’esecuzione capitale……

Mi domando e giro l'interrogativo a tutte le mie amiche se è peggio un Saddam dittatore, macchiatosi di mille nefandezze o un Bush che volendo esportare la “democrazia” ha fatto un tale macello a livello mondiale…..e non è ancora finita!

Tanto per cambiare dopo le allarmistiche notizie riguardanti le persecuzioni nei confronti dei cristiani a Mosul andate in onda qualche giorno fa …non si è saputo più nulla!!!

Consoliamoci con questo pane saporito, ricco che dedico idealmente a Ghiliana, il cuoco di 75 anni della Missione che io, scherzosamente chiamavo “Zarir shaitan” che signigificava piccolo diavolo, appellativo che lo faceva ridacchiare sommessamente.

Spero che sia ancora vivo!


Prima di tornare in Italia, dicembre 2002 mi regalò un pacchetto pesantissimo di pasta di dattero.

Io avevo un’extrabagaglio di 12 chili e pensavo già alla crisi di nervi che mi sarebbe venuta se lo avessi dovuto pagare.

Mi andò bene e penso con rimpianto che mi sarebbe piaciuto avere ora quel panetto, sono certa che lo avrei utilizzato molto meglio di quello che feci allora.


Tempo di preparazione:circa 20’/30’

Costo: medio

Difficoltà: **

Ingredienti

125 gr di datteri denocciolati e tagliati a pezzetti
60 gr di noci tritate grossolanamente
100 gr di farina 00
150 gr di farina di grano duro
100 gr di farina di segale
25 gr di lievito di birra
1/2 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
40 gr di burro fuso


Sciogliere il lievito in 125 gr di acqua appena tiepida unendo lo zucchero.

Dopo alcuni minuti si sarà formata una schiumetta ed il lievito sarà pronto.

Versare nel bicchiere del robot le tre farine, il sale e mixare per qualche secondo usando il coltello a lame smussate, adatto agli impasti che devono essere solo amalgamati.

Unire le noci e i datteri , mescolare ancora e aggiungere il lievito.

Continuare ad azionare il mixer fin quando si sarà formata una palla morbida quasi leggermente appiccicosa.


Estrarla dal bicchiere, lavorarla brevemente, dividerla in due porzioni e sistemarle in due ciotole.

Ungere le due pagnotte con un velo d’olio, coprirle con pellicola trasparente e metterle a lievitare in forno con la sola luce di cortesia accesa.

Attendere fin quando la pasta sarà cresciuta di nuovo fino al raddoppio del volume, tenendo conto che l’impasto è pesante a causa delle noci e datteri.



Trascorsa almeno un’ora, ma un tempo maggiore è raccomandabile, rilavorare i due panetti e conferire loro una forma allungata.

Ungere due stampi da plum cake e rimetterli al calduccio in forno sempre con la sola luce accesa.

Trascorsa un’altra oretta estrarli dal forno coprire i due stampi con un canovaccio e su questo sistemare una coperta accendendo il forno a 170°.


Vi è venuta voglia di preparare questo pane????

Arrivato a temperatura infornare con la ventilazione per circa 30’.

E’ un pane speciale e saporito e consiglierei, se non viene consumato tutto, di congelarne una parte.

Al momento opportuno scongelato a temperatura ambiente e dopo una veloce passata in forno sembrerà appena fatto.

E come al solito… BUON APPETITO!!!!