venerdì 19 novembre 2010

La mustardela con polenta e cavolo



Non ho mai capito perché la gente consideri la giovinezza come il tempo della libertà e della gioia.....



Accade, probabilmente, perché hanno dimenticato la propria......

Margaret Atwood (1939)




Cosa c'entra Ninì con il post????

Lui c'entra sempre......

Quando arrivano ospiti scappa intimorito...poi la curiosità lo vince...si affaccia . si rincuora e poi si spaparanza sulla poltrona.......

E neanche le cannonate lo potrebbe svegliare quando si addormenta.......

Ed è di una bellezza ..travolgente......



Ma ...io devo parlare della mustardela e non di lui!!!!!





Riporto qui quanto è stato scritto sul sito ...così non taglio, aggiungo nulla...

"Un'antica e complessa ricetta contadina utilizza il sangue del maiale raccolto durante la macellazione unendolo ad un trito grossolano di carni lessate ricavate - in quantità variabili secondo le ricette aziendali - da testa, cotenna, orecchie, lingua, polmoni e rognoni, ai ciccioli di queste carni e a spezie. Questo composto - salato e pepato - viene insaccato nel budello torto e lessato per breve tempo. Assume così la forma cilindrica e leggermente curva di un salame di medie dimensioni, dalla "pelle" lucida, elastica e violacea.

Un gustoso sanguinaccio da gustare fresco, tagliato a fette e accompagnato dal pane, o passato in padella con le cipolle, come ingrediente principale di un'antichissima pietanza valdese oppure, dopo bollitura, caldo accompagnato da patate (preferibilmente di montagna), purè o polenta.

Le macellerie produttrici, meno di dieci, localizzate nelle Valli Valdesi e nel Pinerolese, hanno costituito un'Associazione, promossa dalle Comunità Montane del Pinerolese e dalla Provincia di Torino, per la tutela del marchio.

La Mustardela è stata adottata da Slow Food come uno dei Presidi della Provincia di Torino ".



Ed ecco qui sotto la mustardela acquista alla Fiera dei Santi e che ho consumato in due volte......



Probabilmente non può piacere a tutti ma ......varrebbe la pena di assaggiarla almeno una volta.....

INGREDIENTI

1 mustardela

1° Versione

4-5 cipollotti freschi .
2- 3 cucchiai di olio
4 fette di polenta avanzata

2° versione

Cavolo cappuccio
1 spicchio d'aglio
3 acciughe sott'olio




Io l'ho cucinata molto semplicemente e velocemente facendo soffriggere in poco olio del cipollotto fresco con un goccio d'olio.....



Quando è appassito un poco ho aggiunto per un'istante le fette di mustardela e le ho rigirate solo una volta......



Il prodotto è già pronto all'uso e quindi l'ho solamente scaldato e insaporito....



Sfruttando un avanzo di polenta, che fa da base, in pochi minuti il piatto, gustosissimo, sarà pronto....

Le ho solamente rosolate in un tegame antiaderente ....



Qui sotto un altro modo per l'utilizzo della mustardela....

Le mie sono interpretazioni personalissime.......

Sono piemontese d'adozione per cui spero che quelli autoctoni non inorridiscano.......

Qui ho utilizzato il cavolo.....

L'ho sbollentato in acqua salata per pochi minuti.....



Nel frattempo ho rosolato in un tegame antiaderente uno spicchio d'aglio e 2-3 acciughe sott'olio.....



Ho quindi scolato il cavolo e l'ho fatto insaporire nell'olio profumato con i due ingredienti sopracitati...eventualmente eliminare l'aglio....



Scaldare un istante le fette di mustardela....solo un istante però......



Ora impiattare : disporre la base di cavolo brasato e su questo le fette di mustardela......



Ecco tutto........

Da domani ...altri ...dolci ...e quando mai!!!!!

12 commenti:

Raffi ha detto...

non ho mai sentito parlare della mustardela, ma mi fido di te...deve essere squisito questo piatto, bravissima!

federica ha detto...

beh è sicuramente un prodotto da provare!!! grazie di avercene parlato!

Ely ha detto...

io l'adoro!!! c'è un amico di mio papà che a Natale ne regale sempre due e sono splendide!!!!!! con polenta e cavolo poi... chissà che "magnada..." come si dice qui :-)))

La Gaia Celiaca ha detto...

mai mangiata la mustardela, ma polenta a verze mi piace un sacco...

come vedrai dalla mia prossima ricetta ;-)

se mi capita però questo salume lo compro, mi sembra veramente curioso

Tiziana ha detto...

in tutte e due le versioni molto buone!!!!!! ti mando un grosso abbraccio!!!! ciao

accantoalcamino ha detto...

Da noi si chiama "marcundela" di solito faccio un sugo straordinario per le tagliatelle, ma sono qui perchè ho visto "lui" Ninì, assomiglia al mio Gualtiero che, purtroppo è finito sotto un'automobile...si credev il padrone della strada ma qualcuno lo era più di lui, un dolore grande.. :-(

Anonimo ha detto...

io me ne mangerei una doppia porzione... adoravo il sanguinaccio e mi spiace enormemente non riuscire più a trovarlo... e questa cosa mi pare proprio del genre che piacerebbe a me... ^^

I piaceri della tavola ha detto...

Bella la ricetta e il micio è stupendo!!!!!!!!!!!!

eli ha detto...

Il tuo micione di "velluto" è bellissimo e fai bene a parlarne!
Non ho mai osato assaggiare nessun tipo di sanguinaccio, mi fa un po' impressione...e non riesco a vincerla. :DDDD

Tamtam ha detto...

non conosco la mustardela, ma non importa.....ma il gatto è splendido, un piumino è un certosino? quel pelo grigio è veramente bello...e poi i gatti li amo tutti...un abbraccio

Rina ha detto...

DA noi in Valsangone si trova il "budin" è sempre un sanguinaccio ma diverso dal vostro. Devo assolutamente provare il tuo...adesso che grazie a te so come cucinarlo.

Günther ha detto...

questo piatto e da veri intenditori, non si vede più in giro un bel piatto fatto cosi