A TAVOLA CON MAMMAZAN
Ecco un bell’incipit che promette grandi cose!!
Era un po’ che pensavo a questa cosina godereccia, succulenta...gratificante, profumata, abbondante, variegata ( ho letto Victor Hugo, e tra le altre cose mi è piaciuto il numero degli aggettivi con cui orna i sostantivi e qui lo imito).
Devo dire che quando mi sono sposata , e non ero certo giovanissima, non sapevo neanche come si cuocevano le patate pur avendo una madre brava in cucina.
Poi, un po’ per volta non solo sono migliorata, passo infatti per una brava cuoca, ma la curiosità mi ha spinto a cercare, provare, sperimentare e far assaggiare ai miei cari e ai miei volenterosi ospiti i frutti delle mie scorribande tra la marea di riviste, libri di cucina appunti scritti alla bell’e meglio seguendo qualche programma televisivo.
Ma la cosa più illuminante, più sconvolgente è stato scoprire la cucina su Internet: ore e ore a navigare tra un blog e l’altro copiando, incollando forsennatamente, creando cartelle tematiche, perdendomi tra le immagini invitanti, succulente. UNO SBALLO!!
Ora però vado al sodo: non posso solo far sentire il fumo senza far assaggiare l’arrosto, e prometto anche di attrezzarmi in modo decoroso per ornare di immagini le mie ricette e tutto quello che la fantasia mi potrà suggerire.
In questo mio primo post desidero descrivere due ricette, una salata e una dolce che mi hanno fatto amare di più (ammesso che ciò sia possibile) dai miei amici e dagli amici dei miei figli.
La prima è un patè copiato da una vecchia rivista e il cui nome è “ Il patè del gentiluomo di campagna” a cui ho apportato una piccola ma significativa modifica. E concludo qparlando della mia marmellata di castagne che piace a tutti ma proprio a tutti ed è in assoluto, per me, l a più laboriosa.
Nel prossimo post ...la prima ricetta!!!!!
Era un po’ che pensavo a questa cosina godereccia, succulenta...gratificante, profumata, abbondante, variegata ( ho letto Victor Hugo, e tra le altre cose mi è piaciuto il numero degli aggettivi con cui orna i sostantivi e qui lo imito).
Devo dire che quando mi sono sposata , e non ero certo giovanissima, non sapevo neanche come si cuocevano le patate pur avendo una madre brava in cucina.
Poi, un po’ per volta non solo sono migliorata, passo infatti per una brava cuoca, ma la curiosità mi ha spinto a cercare, provare, sperimentare e far assaggiare ai miei cari e ai miei volenterosi ospiti i frutti delle mie scorribande tra la marea di riviste, libri di cucina appunti scritti alla bell’e meglio seguendo qualche programma televisivo.
Ma la cosa più illuminante, più sconvolgente è stato scoprire la cucina su Internet: ore e ore a navigare tra un blog e l’altro copiando, incollando forsennatamente, creando cartelle tematiche, perdendomi tra le immagini invitanti, succulente. UNO SBALLO!!
Ora però vado al sodo: non posso solo far sentire il fumo senza far assaggiare l’arrosto, e prometto anche di attrezzarmi in modo decoroso per ornare di immagini le mie ricette e tutto quello che la fantasia mi potrà suggerire.
In questo mio primo post desidero descrivere due ricette, una salata e una dolce che mi hanno fatto amare di più (ammesso che ciò sia possibile) dai miei amici e dagli amici dei miei figli.
La prima è un patè copiato da una vecchia rivista e il cui nome è “ Il patè del gentiluomo di campagna” a cui ho apportato una piccola ma significativa modifica. E concludo qparlando della mia marmellata di castagne che piace a tutti ma proprio a tutti ed è in assoluto, per me, l a più laboriosa.
Nel prossimo post ...la prima ricetta!!!!!
1 commento:
Inizi con l'artiglieria pesante eh? Direi due cavalli di battaglia. Secondo me chi già conosce le tue ricette, specie queste due, non si azzarderà assolutamente a mettersi ai fornelli, per paura di sfigurare di fronte a due opere miliari. Il tuo patè è un po' come il Decameron e la marmellata di castagne la tua Divina Commedia.
Forse i neofiti si azzarderanno a imitarti. Noi fedelissimi attendiamo come pulcini in un nido, tutti con i forni spalancati, che arrivi mamma uccelletta a nutrirci con le sue bontà.
Attendo con ansia altre ricette per cimentarmi anche io nella raffinata arte della cucina!
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